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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2013 alle ore 11:38.

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Con l'andare dei giorni, sono molti i segnali che confermano la distanza tra questa campagna elettorale e quella precedente, che risale al 2008. Diversi i contenuti, i partiti in campo, l'atteggiamento verso la politica e verso i candidati, ma diverse anche le modalità di partecipazione, che per le Politiche 2013 sembrano lasciare ampio spazio al web e ai social: mezzi più moderni, diffusi, in qualche modo indispensabili alla nostra vita di relazione, ma anche capaci di creare dibattito e confronto in tempi di antipolitica montante. Non solo: se il partito o la coalizione sono di nuova fondazione, le scelte giuste su queste fronte potrebbero garantire un consenso e un seguito difficili da costruire, in tempi stretti come quelli imposti da questa corsa ai seggi, con i mezzi più tradizionali. Partiamo dunque dall'ultimo arrivato.

E Monti "sale" su Facebook
Una campagna elettorale in stile obamiano per il premier uscente e leader centrista Mario Monti, incardinata su Twitter (che il Professore ha "scoperto" proprio in occasione della sua "salita in campo"), Web e, da pochissimo, Facebook. Il profilo di Monti sul social network è stato inaugurato da un paio di giorni con un video in cui spiega che rendere «più seria la politica» é la nuova sfida cui si accinge dopo quella di avere «salvato il Paese dalla crisi». I commenti non mancano, prevalentemente favorevoli, con qualche critica diretta, nello stile del social network.

Informazioni personali in stile Professore
Su Facebook, il Professore dà qualche informazione personale - «felicemente sposato da oltre quarant'anni con mia moglie Elsa. Abbiamo due figli, Federica e Giovanni, e quattro nipoti» - inserisce alcune citazioni che gli stanno a cuore - «Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione», pronunciata da Alcide De Gasperi» - e sintetizza così le sue passioni: «Amo i libri di storia, le lunghe passeggiate in montagna e viaggiare per le piccole città e i piccoli villaggi della nostra Italia, luoghi bellissimi dove uno ha raramente occasione di recarsi». Stile un po' ingessato (villaggi?), che rende probabile una sua supervisione diretta dei contenuti, affidati comunque a uno staff, che firma ST i commenti postati che non sono dello stesso premier.

Il gioco di ruolo di "Scelta civica"
Se Twitter - rapido, conciso, e tempestivo - sembra essere diventato il nuovo linguaggio della politica (con tutti i limiti imposti dai 140 caratteri), i "cinguettii" di utenti e followers ai post del Professore registrano anche il senso di estraneità di molti (che si rispecchia anche nei post di Facebook che parlano del Monti "social") verso quella che viene percepita come una frettolosa rincorsa ai mezzi di comunicazione politica più moderni. La vera novità del "Monti politico moderno capace di utilizzare la Rete e i Social" la si trova forse sul suo sito www.agenda-monti.it, anche questo fresco di debutto, che promuove la partecipazione "dal basso" degli elettori cittadini alla creazione del programma introducendo quattro possibili categorie (con simbolo grafico ad hoc) di quanti, iscrivendosi al sito, intendono contribuire con idee e suggerimenti all'avventura politica del premier uscente. Il primo è "Testimone" (spetta a chi, previa iscrizione, è abilitato a votare e commentare le proposte degli altri partecipanti alla piattaforma di confronto on line), seguito da "Artefice", ovvero chi «ci mette le mani e la testa», presentando la prima proposta o promuovendo il primo gruppo, iniziale passaggio di grado dopo "Testimone".

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