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Questo articolo è stato pubblicato il 20 gennaio 2013 alle ore 18:02.
L'attacco si allarga anche ai compagni di viaggio del premier, Fini e Casini: «Monti è in bella compagnia... ha scelto i peggiori politici, le peggiori persone che sfortunatamente mi è capitato di incontrare nella vita. Con Casini e Fini ha messo su un trio... già circola il nome: il trio sciagura. Una sciagura anche per l'Italia». E a sette anni di distanza è ricomparso sulla scena il "coglioni" che il Cavaliere aveva graziosamente elargito nel 2006 a quegli italiani che votavano a sinistra. Stavolta l'ex premier, ospite da Santoro, ha ricordato, a modo suo, il sostegno sempre avuto da una parte consistente degli elettori: «Ogni volta che mi sono presentato sono stato votato da 11-13 milioni di italiani. Tutti coglioni?». E al pubblico in studio che ha cominciato a fischiarlo, ha concesso il bis: "I coglioni siete voi».
L'ultima perla del Cavaliere è il "matto" con cui ha etichettato il suo bersaglio principale, Monti: «O pensa che gli italiani siano matti, o c'é in giro un matto che pensa di essere Monti...».
Tra i protagonisti di questa campagna elettorale c'è il leader di Sel Nichi Vendola, la cui colpa, secondo alcuni avversari politici, è quella di essere omosessuale. Più volte, infatti, il governatore della Puglia è stato aspramente attaccato per i suoi gusti sessuali: il consigliere comunale del Pdl di Vigevano, Andrea Di Pietro, ha sparato dal suo profilo facebook un "Vendola è viscido quanto la vaselina che usa».
Elegante anche l'affondo, ma in questo caso si è trattato di fuoco amico, dell'assessore al bilancio del Comune di Ferrara, il renziano Luigi Marattin, che ha esortato Vendola ad andare ad «elargire prosaicamente il tuo orifizio anale in maniera totale e indiscriminata». Un "vaffa" omofobo, condito con l'accostamente a Tony Blair, «la figura pù' fallimentare della sinistra europea, che ha sempre perso e fatto perdere". In punta di penna, o meglio di tastiera», anche l'invettiva di Giuseppe Ripa, assessore pidiellino al traffico a Lecce, che ha colpito il leader di Sel con un uno-due: «Signorina» e «gay disturbato». Poi, però, si è dimesso.
E Bersani? Per ora niente. Tanto che Fiorello, dalla sua edicola virtuale lo ha esortato ad "insultare" qualcuno, per non rimanere ai margini del ring verbale sul quale se le danno di santa ragione gli altri contendenti. E non ci sarebbe niente di male, in fin dei conti: anche il leader più potente del mondo, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, si è lasciato scappare qualche insulto nella campagna per le presidenziali (poi vinte) dello scorso anno: ha definito il suo sfidante un "cacciaballe", parola che in inglese suona ancora più volgare, "bullshitter".
Monti rivendica la svolta rispetto al passato e a enfatizzare politicamente il concetto ci pensa il presidente della Camera e leader Fli Gianfranco Fini che sintetizza la situazione che si presenta al giudizio degli elettori: da un lato «il Pdl è tornato al vecchio amore tornando all'alleanza con la Lega ed il Pd ha fatto nuovamente un'alleanza con Sel di Vendola. Noi rappresentiamo invece la novità».
Oggi la novità è che c'è «una coalizione che non è di centro ma è guidata da Monti e unisce persone di destra e di sinistra per presentare non un libro dei sogni, ma riforme possibili per superare questo bipolarismo stantio». Il capogruppo Fli alla Camera Benedetto Della Vedova, sceglie invece un tweet per replicare a Berlusconi: «Berlusconi parla di un leaderino matto che va in giro: chiaramente autobiografico».
A Porta a porta, infine, incrociano le lame il segretario del Pdl Angelino Alfano e il leader Udc Pier Ferdinando Casini che accusa: «Avete portato per quattro anni l'Italia allo sfascio e ora non potete prendervela con il medico Monti». Immediata la replica dell'ex ministro della Giustizia: «La situazione economica per cui la gente non vede la luce in fondo al tunnel e' tutta dovuta a questo anno di governo Monti».
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