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Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2013 alle ore 17:46.
«È arrivato il momento di guardare in faccia la gente. Non accetto di vedermi fare le pulci da chi non pronuncia nemmeno la parola "esodati", non pronuncia la parola del fenomeno che ha creato».E ancora: «Non mi faccio fare le pulci da chi ha creato i problemi: voglio sentire tutti pronunciare la parola esodati». Non usa giri di parole il candidato premier Pd, Pier Luigi Bersani, che ad Albano Laziale, davanti ad una platea di volontari del Terzo settore, replica in maniera inequivocabile alle parole di ieri del premier uscente Mario Monti, critico sul "tasso di riformismo" del Pd.
Un attacco gratuito, secondo Bersani: «Finché il Pd era nel governo andava tutto bene, ora pare che tutto quello che il Pd fa sia tutto sbagliato». Ma le Politiche di febbraio cambieranno lo scenario, promette, perché «né il miliardario né il tecnico potranno risolvere la gravissima questione sociale che il Paese sta affrontando». La sua agenda, spiega, è già definita: «Se toccherà a me andare a Palazzo Chigi, nella famosa Sala Verde della concertazione non entreranno solo sindacati e Confindustria, ma anche il mondo del volontariato, del terzo settore e del privato sociale per dire al Paese quali sono i bisogni reali della gente».
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