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Questo articolo è stato pubblicato il 26 gennaio 2013 alle ore 11:16.

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Nuovi guai giudiziari per il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni: anche per il San Raffaele il governatore, finora inquisito solo nel filone sulla Fondazione pavese Maugeri, risulta indagato insieme al mediatore Pierangelo Daccò per l'ipotesi di corruzione. L'inchiesta è in rapporto ai consistenti finanziamenti pubblici erogati negli anni dal Pirellone al San Raffaele nella vecchia gestione dell'Ospedale fondato da Don Verzé.

All'arrivo in Tribunale a Milano per l'inaugurazione dell'anno giudiziario lo stesso Formigoni ha dichiarato non esserne ancora al corrente e di non essere stato informato dagli organi competenti prima che la notizia uscisse sui giornali, il Corriere della Sera è stato i primo a pubblicarla.
Il governatore della Lombardia ha ribadito che «Non un reato è stato commesso, non un centesimo di denaro pubblico è stato dissipato. Se questa notizia è vera - ha aggiunto il governatore lombardo - è stato commesso un reato perché è stata informata la stampa e non sono stato informato io».

Già la scorsa estate per il filone relativo alla Fondazione Maugeri a lungo aveva sostenuto e ripetuto di non essere indagato in quanto nessun avviso di garanzia gli era mai stato notificato. A togliere ogni dubbio fu la notifica delle tre paginette scarse dove c'era scritto che era proprio indagato per corruzione con l'aggravante della transnazionalità. Anche stavolta per il filone dell'inchiesta sul San Raffaele, guidato dal vice presidente Mario Cal fino al suo suicidio del 18 Luglio 2011, Formigoni rigetta e nega qualsiasi coinvolgimento giudiziario coerentemente con quanto sostenuto. Ossia che a suo avviso quest'inchiesta sul San Raffaele è «una vicenda che riguarda alcuni privati e in cui la Regione Lombardia è del tutto estranea».

Tuttavia, stamani c'è la stata la svolta dopo che l'indagine della magistratura, durata sedici mesi, ha portato alla condanna dell'imprenditore Pierangelo Daccò: 10 anni per bancarotta dell'Ospedale San Raffaele. Si apre quindi un nuovo capitolo giudiziario per il presidente uscente della Lombardia, a capo di una delle giunte più colpite da avvisi di garanzia, ben quindici con quest'ultimo, oltre ad un arresto come quello dell'assessore Domenico Zambetti per voto di scambio con la 'ndrangheta.

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