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Questo articolo è stato pubblicato il 26 gennaio 2013 alle ore 17:57.

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"Se gli italiani sono contenti di come sono andate le cose negli ultimi 20 anni possono votare Pdl, Lega o Pd. È una prospettiva di continuità che vogliamo rompere".

Mario Monti è a Milano per presentare candidati in Lombardia della sua lista civica, "Con Monti per l'Italia" e ribadisce la volontà di superare i vecchi schieramenti destra-sinistra per guardare invece alle riforme.
"Siamo ancora nel mezzo di un'emergenza economica sociale e civile – osserva – e non vorrei veder dissipati tutti i sacrifici fatti dagli italiani". Monti cita l'analisi del Fondo monetario internazionale, dove si osserva che sono state poste le basi per sostenere la ripresa. "Sarebbe paradossale – spiega – aver fatto la parte più dolorosa degli interventi senza poi offrirne i benefici alla comunità".

Le domande sono ancora una volta sulle alleanze, ma la posizione del premier non cambia. "Per quanto mi riguarda, osserva, non vorrei partecipare ad alcun governo che non avesse una forte impronta riformista, dico no a governi con forze di intonazione populista ed antieuropea". Le critiche si rivolgono a entrambi gli schieramenti, con Monti che si dice "avversario" della sinistra, "a maggior ragione della sinistra di Vendola", mentre ritiene che molti elettori di centro destra traditi per la mancata rivoluzione liberale e riformista possano essere sensibili alla proposta della lista civica. "Nessun disegno di alleanza con il Pdl – aggiunge dopo le polemiche di ieri – ma solo l'osservazione che la figura di Berlusconi non favorisce l'emergere di voci riformatrici all'interno di quello schieramento".

Stoccate anche alle Lega, perché la richiesta di macroregione e di trattenere il 75% delle tasse in Lombardia Monti vuole valutarla attentamente, "ma prima - commenta ironicamente – osservo che nella loro coalizione c'è anche un partito che si chiama Grande Sud".
Quanto alle alleanze possibili, per Monti il discorso è prematuro, è chiaro che poi diventeranno all'ordine del giorno ma noi – afferma – intanto pensiamo di avere un ottimo risultato, e non ci siamo posti un obiettivo minimo in termini percentuali al di sopra del quale considerare il voto un successo.

Il caso Mps
Sul caso Mps Monti chiarsice subito che in caso di erogazione di risorse da parte del Governo non si tratterà di erogazioni a fondo perduto bensì di un prestito a tassi onerosi , dunque nessun collegamento possibile con l'Imu, "che invece non torna indistro". Alla domanda sul possibile impatto della vicenda sul voto si schernisce ma mette in evidenza anche la cronologia degli eventi: "non spetta a me dirlo, non so se ci sarà un impatto sul voto, si tratta di dinamiche nate ben prima della nascita del mio governo". Monti dice di non conoscere direttamente il candidato Alfredo Monaci, ex amministratore Mps, ma si dice certo della bontà della valutazione effettuata, anche sulla base del controllo delle candidature da parte di Bondi.

A giorni il premier presenterà la proposta della lista civica sul tema del lavoro, con l'obiettivo, ha ricordato il candidato Alberto Bombassei, capolista alla Camera per Lombardia 2, di creare maggiore flessibilità per favorire l'ingresso dei giovani nelle aziende. "Ci saranno ritocchi alla legge Fornero _ spiega Bombassei – anche se l'impianto generale credo verrà confermato".

Termina la conferenza, le decine di candidati presenti applaudono e si alzano in piedi, alcuni lo accompagnano in una piccola passeggiata in centro. Dove però non ci sarà alcun "predellino", il professore ha già parlato.

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