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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2013 alle ore 16:30.

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Angelino Alfano (Ansa)Angelino Alfano (Ansa)

Bersani (Pd): sì alla commissione d'inchiesta
Sì di Pierluigi Bersani a una commissione parlamentare su Mps, che però indaghi anche sul sistema dei derivati. «Non ho nessun problema, ci vorrebbe una verifica parlamentare sui derivati, su questi meccanismi finanziari - ha detto il segretario Pd a Venezia - Perché c'é il caso Mps e in più generale l'andamento della finanza. Bisogna vedere come vengono tali meccanismi che vanno messi sotto controlli. Lo diciamo da un pezzo».

Casini (Udc): no a commissioni d'inchiesta
Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, dice no a una commissione di inchiesta sul caso Mps proposta dal segretario Pdl, Angelino Alfano, e dal leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo. Intervenuto nel corso della discussione nelle commissioni Finanze di Camera e Senato dopo l'audizione del ministro Grilli sul caso Mps, Casini si è detto contrario da sempre «al proliferare di commissioni di inchiesta che finiscono con l'essere la riproposizione degli schieramenti politici». Le commissioni di inchiesta per Casini «rischiamo di essere un depistaggio rispetto alle indagini della magistratura. Ma è un tema che si può lasciare alla prossima legislatura».

Fava (Lega): aderiamo alla richiesta di commissione d'inchiesta
«Aderiamo alla commissione inchiesta su Mps proposta dal Pdl», ha detto Giovanni Fava della Lega nel dibattito che ha seguito l'audizione del ministro Grilli su Mps. Secondo Fava Mps «va commissariata e lo Stato deve entrare nel capitale, anche se momentaneamente, garantendo autonomia al management».

Battibecco fra Casini e Tremonti
Dopo la relazione del ministro Grilli sulla situazione del Monte dei Paschi di Siena inizia un battibecco in commissione fra l'ex ministro Tremonti e il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. La richiesta del presidente della commissione Finanze di Montecitorio, Gianfranco Conte di intervenire "in dissenso" dopo la relazione su Mps del ministro dell'Economia, Vittorio Grilli davanti alle commissioni finanze di Camera e Senato, non piace all'ex ministro Giulio Tremonti. Che interviene sull'ordine dei lavori. Ne nasce un battibecco con il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. «Capisco - attacca Tremonti - che dopo 53 fiducie ci sia un clima disciplinato anche in occasioni gravi come questa che avrebbe meritato una discussione ampia e non limitata. Eviterò la stampa estera per ragioni di prudenza. Ma dopo farò una conferenza stampa. Non sono d'accordo su 'o in dissenso o non parli: meglio parlare all'esterno». Interviene Casini: «chiederei un'eccezione per il ministro Tremonti, per non destare uno scandalo perchè lui non può parlare. Nessuno vuole fargli un piacere del genere». «Già che me la dice - risponde Tremonti a Casini - la faccio la conferenza stampa». E Casini: «vuole fare un discorso serio o la campagna elettorale?». Dopo alcuni interventi Tremonti riprende la parola: «non ho chiesto un trattamento di privilegio. Voglio che tutti parlino senza vincoli». Risponde il deputato Roberto Giachetti (Pd): «se vuole fare una conferenza stampa ne siamo lieti, ora vorremmo andare avanti».

Baldassarri propone un'audizione di Bankitalia
Il presidente della Commissione Finanze del Senato, Mario Baldassari (Fli), ha proposto un'audizione della Banca d'Italia sul caso Mps. Baldassarri ha avanzato la proposta nel corso dell'audizione del ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, di fronte alle commissioni Finanze di Senato e Camera e ha colto l'occasione per precisare che non é parente di Gianluca Baldassarri, ex responsabile dell'area finanza del Monte dei Paschi di Siena.

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