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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2013 alle ore 15:20.

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Una pioggia di ricorsi, 120 all'anno, uno ogni tre giorni, per difendere le proprie prerogative e i margini di autonomia. A oltre un decennio dalla riforma del Titolo V della Costituzione che ha rivisto i confini delle competenze legislative tra Stato e Regioni il bilancio del contenzioso tra centro e periferia davanti alla Consulta è di oltre 1.300 impugnazioni di leggi, che hanno generato quasi mille sentenze dei giudici. Un braccio di ferro da cui i due contendenti escono sostanzialmente alla pari quanto a pronunce di illegittimità. Tra le materie più contestate la finanza pubblica, l'ambiente e il paesaggio, le infrastrutture, l'ediliza e l'urbanistica.

La crisi traina il contenzioso
Un andamento che ha avuto i suoi picchi maggiori tra il 2008 e il 2011 perché come ha spiegato martedì anche il neopresidente della Corte costituzionale, Franco Gallo nel suo discorso di insediamento «in un momento come questo di crisi economica e un Stato più centralizzante sul piano della finanza pubblica le Regioni sono state maggiormente toccate ed hanno reagito». Ma recessione a parte i numeri sui conflitti tra Governo e Autonomie parlano di un impianto del Titolo V - varato a fine 2001- che ha mostrato, alla prova dei fatti i propri limiti. Limiti che l'esecutivo uscente ha cercato di correggere con un Ddl che puntava a superare la ripartizione delle competenze legislative di tipo "concorrente" tra livello statale e regionale in settori strategici come le infrastrutture, l'energia e i trasporti, attribuendoli allo Stato. Un testo che però non ha mai visto la luce, impantanato in Parlamento a fine legislatura.

Toscana la Regione più litigiosa, Abruzzo la più tartassata
Nell'andamento dei ricorsi complessivamente considerati nel periodo 2002-2012 ossia quelli dello Stato contro le leggi regionali e quelli delle Regioni contro le normative nazionali è il 2008 a segnare un picco nell'andamento con 124 ricorsi (+132% rispetto all'anno precedente). Stesso numero di impugnazioni nel 2009 mentre un nuovo balzo in avanti si è registrato nel 2010 (+6,6%) e nel 2011 con un terzo di cause in più in un anno. Ad influenzare l'andamento sono stati anche i cicli elettorali. Nel 2005 per esempio, quando 13 Regioni sono andate al voto la mole di impugnazioni ha subito un forte rallentamento (solo 53 il 22% in meno del 2004). In testa alla classifica delle amministrazioni più litigiose è la Toscana che in undici anni ha collezionato 81 ricorsi contro le leggi statali, mentre la meno conflittuale è il Molise che ha al suo attivo solo 5 ricorsi. A subire invece il maggior numero di rilievi da parte dello Stato è stato l'Abruzzo (53 ricorsi) seguito a breve distanza dalla Puglia (49). Mentre a uscire quasi indenne dagli attacchi di Roma è stato il Trentino Alto Adige, con solo 5 impugnazioni.

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