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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2013 alle ore 12:08.

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Mariano Rajoy (Afp)Mariano Rajoy (Afp)

Finiscono nei guai il primo ministro Mariano Rajoy e il suo partito al governo in Spagna, accusati di aver preso soldi in uno scoop del quotidiano El Pais che ha pubblicato alcune ricevute che attestano donazioni da aziende - in particolare costruttori - e pagamenti irregolari a Rajoy e altri partiti politici. Il Partito Popolare nega in una dichiarazione qualsiasi coinvolgimento, le ricevute pubblicate - si legge - non sono riconducibili al partito. Quelle a Rajoy, non fra le più alte, appaiono dal 1997, spiega El Pais, «son sempre le stesse somme per un totale di 25.200 euro all'anno». In pratica, scrive il giornale, si tratterebbe di «donazioni fatte da diversi imprenditori, soprattutto del settore costruzioni».

Secondo il quotidiano si tratta di documenti relativi alla contabilità degli ultimi 20 anni tenuta da due ex tesorieri del partito. I Popolari negano qualsiasi «sistematico pagamento a favore di alcuni esponenti del partito che non si riferisse ad altro che ai loro stipendi mensili». «Dopo le notizie pubblicate oggi da El Pais - afferma il PP in un comunicato - il Partito Popolare conferma che le remunerazioni dei principali esponenti del partito e dei suoi dipendenti ha sempre rispettato gli obblighi di legge e fiscali». Secondo El Pais, le immagini pubblicate oggi si riferiscono ai libri contabili redatti dagli ex tesorieri Luis Barcenas e Alvaro Lapuerta tra il 1990 e il 2009.

Alcuni partiti come Izquierda Plural (Sinistra plurale costituita da IU-Icv-Euia e Cha) chiedono le dimissioni di Rajoy e la convocazione di nuove elezioni. «Il fatto che compaia Rajoy nell'informazione aggrava molto la situazione. Non è un caso di corruzione qualunque, siamo davanti a un caso che coinvolge vari comuni, regioni, il PP e incluso il governo della Spagna». Così il segretario generale del Psoe all'opposizione, Alfredo Perez Rubalcaba, ha commentato oggi le rivelazioni sui presunti pagamenti neri ai vertici del PP, pubblicati da El Pais. Rubalcaba ha esortato Rajoy a comparire pubblicamente, per «rispondere a due semplici domande: ha intascato il danaro indicato nell'informazione? Se sì, in nero o in bianco? perchè gli spagnoli sospettano che sia stato in nero».

Le indagini recentemente hanno messo in luce che Barcenas disponeva di un conto bancario in Svizzera sul quale, in alcuni periodi, furono depositati fondi per 22 milioni di euro. Fino al 2007, ai partiti spagnoli era consentito ricevere donazioni anonime, ma le notizie rivelate dal Pais sollevano nell'opinione pubblica spagnola una serie di dubbi sui rapporti del PP con alcuni imprenditori, in particolare immobiliaristi, durante gli anni del boom dell'edilizia, la bolla immobiliare prologo della crisi.

La settimana scorsa, quando già erano saltate fuori le accuse, il partito ha chiesto una verifica esterna di questi conti. Lo scandalo corruzione in cui sembra coinvolto, sta minando la popolarità di Rajoy che deve affrontare anche la profonda recessione del Paese, con l'ombra di un nuovo salvataggio e la certezza di avere il più alto tasso di disoccupazione della zona euro.

Come non bastasse scoppia un nuovo caso Catalogna. La regione più ricca del Paese ha infatti bisogno di un nuovo pacchetto di aiuti per rimanere a galla. Per il premier Mariano Rajoy non c'è pace. Appena la settimana scorsa l'Istat spagnolo gli comunicava che la disoccupazione è volata al tasso record del 26% con circa sei milioni di senza lavoro, mentre il Fondo Monetario Internazionale rivedeva in peggio la contrazione del Pil per quest'anno da -1,4% a -1,5%.

Secondo la stima preliminare dell'Istituto Nazionale di Statistica (Ine), nel quarto trimestre del 2012 l'economia spagnola ha visto una contrazione dello 0,7%, dopo il -0,3% dei tre mesi precedenti, e superiore al -0,6% previsto dalla Banca di Spagna una settimana fa. Salgono così a sei i trimestri di andamento negativo del Prodotto interno lordo iberico. Su base annua il Pil ha registrato un -1,8% mentre nell'intero 2012 è diminuito dell'1,37%, dopo una crescita dello 0,7% nel 2011.

A pesare, spiega l'Ine, come d'altronde anche la Banca di Spagna, sono le misure di austerità varate dal governo Rajoy per ridurre il deficit di bilancio al 6,3% del Pil nel 2012 e al 4,5% nel 2013. Tagli alla spesa, aumenti dell'Iva e soppressione della tredicesima degli statali hanno causato una drastica riduzione dei consumi interni, solo parzialmente compensata dall'export, afferma l'Istat spagnolo. (An. Man.)

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