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Questo articolo è stato pubblicato il 04 febbraio 2013 alle ore 06:38.

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For sale, se vende, à vendre, te Koop. C'è un filo rosso che unisce le due parti dell'Oceano. Il vento della recessione, con la disoccupazione alle stelle e le famiglie sempre più con il fiato corto, ha colpito duramente il bene più prezioso: la casa. Così dall'Aja a Washington passando per Londra, Parigi e Madrid, i governi corrono ai ripari per risollevare il mercato immobiliare o per attutire gli effetti dello scoppio della bolla che li ha travolti. «Ciascun mercato – spiega Silvio Peruzzo, senior European economist di Nomura – ha le proprie caratteristiche, le difficoltà hanno radici diverse e richiedono misure mirate, ma gli interventi sulla casa in tempo di crisi sono diventati uno degli strumenti del kit di sopravvivenza per rilanciare la crescita». C'è chi, come la Gran Bretagna, scommette su un'iniezione di liquidità per ridare ossigeno al sistema e sta già raccogliendo i primi frutti. O chi, come gli Usa, è riuscito a dare uno scossone attraverso la leva dei tassi ai minimi. La Francia ha invece calato con successo l'asso degli incentivi fiscali. Una strada scelta in parte anche dall'Olanda, ma il percorso è tutto in salita. Mentre la Spagna cerca la difficile ripresa con l'aiuto degli stranieri.
Funding for lending
A Londra la scossa è arrivata nel luglio scorso con il cosiddetto "Funding for lending", un gioco di squadra tra governo e Bank of England. Per 18 mesi, fino al 31 agosto 2013, le banche potranno ottenere finanziamenti agevolati dall'Istituto centrale. «Il programma – spiega Jennet Siebritz, responsabile delle ricerche sul settore residenziale del Cbre – ha rasserenato il clima, portando a un rilassamento del mercato perché ottenere prestiti è ora più semplice». Tanto che nel 2012 le compravendite sono cresciute del 5% rispetto all'anno precedente, ben oltre le previsioni.
La leva dei tassi in Usa
Negli Usa la cura è iniziata nel novembre 2008. La Fed di Ben Bernanke ha dispiegato un enorme arsenale di strumenti per portare i tassi di interesse ai minimi storici, dall'acquisto di mortgage backed securities, ovvero cartolarizzazioni sui mutui garantiti dalle agenzie allo shopping di titoli di Stato fino all'ultima mossa annunciata lo scorso dicembre: l'acquisto di 45 miliardi al mese di titoli del Tesoro a lungo termine. Una pioggia di miliardi che ha triplicato il bilancio della Banca Centrale. «Grazie a queste misure – dice l'economista di Intesa Sanpaolo Giovanna Mossetti – il mercato si sta risvegliando. Man mano che migliorerà la situazione dell'occupazione anche la domanda di case dovrebbe ripartire». Già nel 2012 si sono intravisti i primi segnali: le vendite di case (nuove ed esistenti) sono cresciute dell'11% rispetto all'anno precedente. «Anche per quest'anno – aggiunge Mossetti – ci attendiamo una crescita a doppia cifra».

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