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Questo articolo è stato pubblicato il 04 febbraio 2013 alle ore 18:16.

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Silvana Carcano (foto dal sito www.beppegrillo.it)Silvana Carcano (foto dal sito www.beppegrillo.it)

E' un tratto tipico del panorama politico italiano che le donne candidate nelle varie competizioni politiche abbiano scarsa visibilità e fatichino a farsi conoscere dagli elettori e dal pubblico distratto.
Non a caso Laura Puppato alle primarie del centro-sinistra venne accostata al personaggio della donna invisibile dei supereroi Marvel i "Fantastici Quattro" proprio per la difficoltà a trovare un primo piano da parte dei media. E' quel che sta accadendo anche a Silvana Carcano del Movimento 5 Stelle, la quinta candidata in lizza a governare la Lombardia: a tre settimane dal voto in Regione l'unica donna della cinquina che comprende i più citati, in ordine alfabetico, Albertini, Ambrosoli, Maroni, Pinardi, spesso viene tralasciata. Vediamo dunque di colmare una vistosa lacuna nella casella della lettera in cui va iscritta il candidato Carcano.

Quarantun anni, di Paderno Dugnano, comune vicino a Milano, laureata in Economia e Commercio, è una libera professionista nel campo sostenibilità ambientale, da poco passata in politica anche se da tempo impegnata. Da aspirante governatore del M5S in Lombardia promette maggior attenzione alle piccole e medie imprese ed eliminazione del finanziamento alle scuole paritarie e alle strutture sanitarie private. Come pure tagli alle indennità da consiglieri e stop ai rimborsi tout court per evitare che si ripetano al Pirellone gli sprechi di denaro pubblico per spese personali: negli ultimi quattro anni la pratica dei rimborsi allegri ammonta a due milioni di euro incassati dalla maggioranza e 537000 euro dall'opposizione. La sua proposta più forte è la rinuncia all'Expo un evento che le definisce "scellerato" e che "costa di meno pagare la penale" rispetto ai rischi di un giro di affari a vantaggio della criminalità organizzata. Per quanto concerne le infrastrutture da buon ambientalista è contraria alle grandi opere come TEEM ( Tangenziale Est Esterna di Milano) Brebemi e Pedemontana in quanto "c'è sempre un danno sociale dietro ogni nuova opera stradale" come pure ai termovalorizzatori.

Madre di due figlie si dichiara per la tutela delle unioni gay e per il matrimonio egualitario in opposizione a qualsiasi pregiudizio di omofobia. Come detto l'impegno e la passione per la politica non è recente ma risale alle scuole superiori come rappresentante d'istituto, ma sempre fuori da organizzazioni di partito. E' favorevole a un modello di sviluppo regolato da principi della decrescita: meno energia- meno materiali-meno petrolio- meno cemento e meno auto coerentemente alla sua contrarietà alle opere stradali. In compenso prospetta un modello con maggior efficienza energetica, di sviluppo dei sistemi di Trattamento Meccanico Biologico e progressivo spegnimento degli inceneritori, di incentivazione delle fonti di produzione energetica pulita, e la diffusione di un piano di trasporto pubblico non inquinante con potenziamento del parco treni per i pendolari e incremento reti di piste ciclabili.

Anche se non le piacciono le opere stradali ne ha trascorso di tempo per strada: durante le due maternità ha fatto la Dialogatrice in strada per "Save the Children", raccogliendo fondi per questa onlus di cui da anni è una sostenitrice attiva. Una spiccata sensibilità per l'essere umano sostiene la sua visione di una Lombardia in cui la dignità dell'essere umano torni a essere perno centrale, favorendone le attività creative. Insomma è una visione di chi è cresciuta in un'area un tempo periferia milanese e che ha visto crescere l'urbanizzazione "laddove c'era l'erba ora c'è una città e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà?"

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