Rugby, emergenti di successo per un'Italia ringiovanita
Capita sempre. A ogni successo importante della Nazionale di rugby i media moltiplicano le attenzioni. Anche in questi casi, però, al centro dell'attenzione finisce un numero limitato di giocatori (Martin Castrogiovanni e il capitano Sergio Parisse su tutti). Mentre nello sport di squadra per eccellenza, anche la visibilità dovrebbe essere un po' più distribuita. Tra i giocatori di maggiore esperienza ci sono quelli che gli anglosassoni chiamano "unsung heroes": il tipico esempio è il terza linea Alessadrno Zanni, arrivato a 70 presenze, di cui oltre 40 consecutive. Ma vale la pena di dare anche un'occhiata ai più giovani, agli "emergenti", che hanno detto la loro, eocome, in occasione della vittoria di domenica contro la Francia. Due avanti, un mediano, due trequarti: nessun oriundo, tutti rugbysti nostrani, a dimostrazione dei frutti che può dare il vivaio italiano.
di Giacomo Bagnasco5 febbraio 2013
3. Edoardo Gori

Se un mediano di apertura di livello internazionale davvero "fatto in casa" lo stiamo ancora cercando, per il ruolo di mediano di mischia il successore del grande Alessandro Troncon sembra esserci già. Il toscano Edoardo "Ugo" Gori (che si alterna con il compagno, in azzurro e nel Benetton, Tobias Botes) sta per compiere 23 anni e ha già totalizzato 20 presenze e quattro mete con la Nazionale. In crescita di personalità, ha ormai concluso il rodaggio nel rugby di élite.
La frase (a chi si stupisce per un "Grazie" detto a un piccolo fan dopo avergli fatto un autografo): "Certo che lo ringrazio, questi sono i nostri sostenitori e ci danno tanta forza"
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