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Questo articolo è stato pubblicato il 06 febbraio 2013 alle ore 14:27.

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Nell'area archeologica più estesa e visitata del mondo è stata posta la prima pietra in due cantieri di restauro. Dopo una lunghissima attesa e numerosi rinvii. Esattamente il giorno dopo la bufera giudiziaria che ha investito, tra gli altri, l'ex commissario straordinario Marcello Fiori. Per celebrare l'inizio degli interventi di consolidamento e restauro sono giunti a Pompei il commissario europeo Johannes Hahn e tre ministri italiani, Lorenzo Ornaghi (Beni culturali), Annamaria Cancellieri (Interni) e Fabrizio Barca (Coesione territoriale), e il governatore della Campania Stefano Caldoro.

Si tratta dei primi due interventi previsti dal grande progetto «Pompei» da 105 milioni di euro, di cui 42 a carico di Bruxelles e la rimanente parte divisa tra governo italiano e regione Campania.
Operai a lavoro nella casa dei Dioscuri, dove verranno realizzati interventi per 1,4 milioni che dovrebbero durare non più di 730 giorni: si prevede il restauro della domus e la costruzione di una copertura che permetterà la salvaguardia degli affreschi e faciliterà la fruizione.
L'altro cantiere avviato è quello della casa del Criptoportico, dove saranno spesi 563mila euro in un periodo di circa 370 giorni: qui sono in progetto il consolidamento delle mura, il recupero della volumetria originaria, nonché la costruzione di una passerella per l'accesso dei visitatori.
In totale partono, insomma, investimenti per meno di 2 milioni, ben poca cosa rispetto all'intero budget che dovrà essere speso entro il 2015: una impresa davvero titanica. Ma la partenza dei lavori tanto attesi e tanto urgenti, dopo i numerosi crolli nelle domus, resta un evento di straordinaria importanza.

Altre quattro gare sono in fase di istruttoria (il valore totale dei lavori avviati ammonta a 9 milioni), tre si terranno a giugno e nove verranno celebrate per novembre.
«Posso testimoniare che non sono stati fatti solo annunci, ma i lavori sono davvero iniziati, - ha detto il commissario Hahn - ho visto un ottimo esempio di un nuovo modo di lavorare per la realizzazione del programma, improntato anche alla trasparenza. Un modello da seguire anche in futuro. L'attuale progetto è un primo, ma importantissimo passo verso la valorizzazione di questo sito. Ma ora, che siamo in uno stadio finale dei negoziati per il nuovo quadro di programmazione europea, possiamo già candidare Pompei ad altri finanziamenti».

Di un nuovo modello d'intervento ha parlato anche il ministro Barca: «Con l'aiuto di Invitalia quest'anno saranno messi a gara lavori per 50 o 60 milioni». Ma per Barca non basta agire all'interno degli scavi: anche fuori dai confini dell'area archeologica si gioca una partita molto importante. «Abbiamo produzione di fiori, un mercato con cinque milioni di persone che vi passano, l'agroalimentare con la pasta e il conserviero rosso, l'artigianato del corallo, la gastronomia con undici ristoranti stellati da Michelin in pochi chilometri, abbiamo porti turistici interessanti come Marina di Stabia: tutto ciò è già patrimonio del territorio. E da ciò si deve partire per valorizzare le risorse, creare economia e posti di lavoro».

A questo proposito, il ministro ha ricordato che il 14 febbraio sarà pubblicato online il bando internazionale di idee «99 Ideas» per raccogliere proposte da far confluire nei nuovi progetti di rilancio. Anche per Barca Pompei sarà candidata ai fondi della programmazione 2014-2020.
Tornando al Grande progetto, il ministro Ornaghi ha sottolineato come l'iniziativa abbia «richiesto impegno collettivo, basti pensare al coinvolgimento di tre ministeri. Abbiamo lavorato molto e in silenzio, anche se tra numerose polemiche».
Coinvolto infatti anche il ministero degli Interni guidato da Annamaria Cancellieri. «Ogni passo di questo progetto – ha detto il ministro - verrà accompagnato perché avvenga nel più totale rispetto della legalità».

In questa direzione si muove il protocollo d'intesa stipulato tra le istituzioni coinvolte con l'obiettivo di monitorare i flussi finanziari degli interventi su Pompei, per garantire trasparenza in un contesto difficile.

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