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Questo articolo è stato pubblicato il 14 febbraio 2013 alle ore 18:55.

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Alessandro Proto (Ansa)Alessandro Proto (Ansa)

I militari della Guardia di finanza di Milano hanno arrestato nel pomeriggio il finanziere Alessandro Proto, con l'accusa di manipolazione del mercato e ostacolo all'attività degli organi di vigilanza. La richiesta di arresto, firmata dal gip Stefania Donadeo, è stata avanzata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dal pm Isidoro Palma.

Comunicazioni al mercato non attendibili
L'operazione è stata condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria e del Nucleo speciale di Polizia valutaria. Secondo quanto riportato in una nota dei militari, l'inchiesta è scaturita anche da un input del comando generale del corpo, e ha consentito di individuare numerose comunicazioni al mercato considerate non attendibili. A Proto viene contestato anche «il reato di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza per avere omesso di comunicare alla Consob puntuali informazioni in ordine alle operazioni di compravendita aventi a oggetto titoli quotati su mercati regolamentati».

Nel mirino comunicazioni Rcs e Tod's
Nel mirino degli inquirenti, in particolare, le comunicazioni fatte al mercato relative a Rcs e Tod's. Per quanto riguarda Tod's, oltre un anno fa Alessandro Proto aveva fatto una comunicazione nella quale sosteneva di avere acquistato una partecipazione pari al 2,88% della società che fa capo a Diego Della Valle. Sul fronte Rcs, le comunicazioni sotto osservazione sono molto più numerose e recenti, e sono relative alla creazione di un patto parasociale all'interno dell'azionariato della società editrice del Corriere della Sera, di cui facevano parte quattro investitori esteri.

Il finanziere descritto come un «abile truffatore»
Nell'ordinanza di custodia il finanziere milanese viene descritto come «Un abile truffatore», capace di approfittarsi «di sprovveduti imprenditori in cerca di liquidità al di fuori dei canali bancari», che vive «innanzitutto dei proventi delle truffe» perpetrate ai danni di uomini d'azienda «in cerca di finanziamenti», e che utilizza la manipolazione delle informazioni al mercato come uno strumento «attraverso i quali farsi conoscere e attirare ingenui investitori nelle sue trappole». Secondo il gip, nei comunicati di Proto si riscontrerebbero «mezze verità».

Business plan fasulli per allettare imprenditori ingenui
e Stando all'ordinanza, la sede a Milano della Proto Organization «é utilizzata per ben altri fini» e le conversazioni intercettate «provano in maniera inequivocabile che i dipendenti di Proto sono intenti ad allettare ingenui imprenditori con proposte di finanziamento, evocando nomi prestigiosi di istituti di credito anche stranieri, con i quali millantano rapporti di joint-venture in realtà inesistenti». Il sistema, scrive il giudice, prevedeva da parte degli imprenditori il pagamento di somme tra i 5mila e i 7mila euro alla società di Proto per la preparazione di un business plan, presentato come «condizione sine qua non per avviare la pratica di finanziamento». Tuttavia, poi non solo il prestito non veniva erogato ma non risultano avviate neanche le pratiche. Lo stesso sistema, si legge ancora nell'ordinanza, con l'anticipo di denaro veniva «adottato da Proto per istruire pratiche finalizzate alla vendita di prestigiosi immobili».

Pericolo di fuga all'estero
A indurre il gip a firmare l'ordinanza di custodia cautelare in carcere Proto è stato il pericolo di fuga del finanziere, oggi in Italia ma che vive abitualmente in Svizzera, circostanza che rende attuale il rischio di un suo allontanemento all'estero senza rientrare più nel nostro Paese. Con l'arresto, le Fiamme Gialle hanno anche dato esecuzione all'ordinanza della procura di Milano, che ha iscritto il finanziere nel registro degli indagati per manipolazione del mercato e ostacolo all'autorità di vigilanza.

I progetti per via Solferino
«A seguito dei rumor inerenti la vendita del palazzo del Corriere della Sera in via Solferino, abbiamo inviato una manifestazione d'interesse alla persona di riferimento, per iniziare una trattativa per l'acquisizione dello stesso». Così una nota diramata ieri dallo stesso Alessandro Proto, ceo di Proto Organization e presidente del patto di sindacato che detiene poco più del 3% del capitale di Rcs. «In attesa di crescere nella casa editrice iniziamo a comprare la sede storica» prosegue la nota di Proto, che non eslcude, «nel caso andasse a buon fine la trattativa», di farne, «per una parte, la sede di Pubblico». Delle ultime ore, infatti, è anche la definizione dell'accordo per l'acquisizione del giornale fondato da Luca Telese.

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