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Questo articolo è stato pubblicato il 18 febbraio 2013 alle ore 13:41.

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«Se la Lega ci crea problemi al governo, possiamo sempre far cadere la giunta delle tre regioni» dove governa. Lo ha detto il presidente del Pdl, Silvio Berlusconi, durante un incontro con gli imprenditori di Monza e Brianza. Tra i temi toccati, anche la sua opposizione al Fiscal compact, con un riferimento diretto alla cancelliera tedesca: «La signora Merkel è una donna intelligente ma è nata nella Germania dell'Est. Si è costruita come un burocrate della Germania dell'Est che è un'economia centralizzata».

Modello Merkel non applicabile a tutti gli Stati
L'ex premier ha spiegato che «la profonda cultura della Merkel prevede che l'economia sia organizzata in modo ferreo e pensa che ogni stato debba avere un bilancio annuale con un deficit massimo dello 0,50 ma questo non è possibile per tutti gli Stati». Berlusconi ricorda poi l'esempio fatto tempo fa, e ciò che sarebbe come pretendere «che tutti gli uomini abbiano 42 di piede e le donne 40». Un riferimento anche alla Tobin tax: «la Merkel con il suo maggiordomo Sarkozy, la presentò al G20 e venne bocciata tra l'ilarità generale».

Governabilità, altolà alla Lega
Parlando agli industriali, Berlusconi si è mostrato sicuro della sua capacità di governare in sintonia con la Lega Nord, in caso dovesse prevalere alle prossime Politiche, anche grazie alle alleanze che reggeranno il governo del territorio: «Se la Lega ci crea problemi al governo, possiamo sempre far cadere la giunta delle tre regioni» dove governano, ha spiegato.

La rivoluzione fiscale in 5 punti del Pdl
Nelle stesse ore, il Popolo della Libertà ha poi messo in rete il programma del partito per la riforma fiscale, sintetizzata in cinque punti: 1) Per una Equitalia amica (semplificazione delle procedure per l'adempimento degli obblighi tributari); 2) Per un'alleanza fiscale tra consumatori e fornitori (assistenza preventiva da parte degli uffici finanziari ai cittadini e alle imprese); 3) Patti chiari tra fisco e cittadini e imprese (contrasto di interessi fiscale, vale a dire l'ampliamento della possibilità di scaricare fatture e ricevute); 4) Per un fisco che riconosca la buona fede (innalzamento del limite della spesa in contanti ad almeno 5mila euro) ; 5) Per rispettare le regole fiscali senza paura (radicale revisione del redditometro).

Confronto Tv, Buonaiuti (Pdl) contro la Rai: «Basta giochetti»
Continua a tenere banco intanto il possibile confronto tv tra i candidati premier, che si è arenato sul numero degli ospiti alla sfida (a due, Bersani-Berlusconi, come chiede il centrodestra; a tre, Bersani-Monti-Berlusconi, come sollecita il Professore ma anche il Dg Rai, Gubitosi, che propone l'arena di "Porta a Porta"; a sei, come chiedono gli altri candidati "minori"....). A Luigi Gubitosi replica il portavoce di Berlusconi, Paolo Buonaiuti: che chiede: «Al direttore generale della Rai, che si fa portavoce di Monti proponendo formalmente, attraverso il dottor Vespa, un confronto televisivo a tre, e si fa anche portavoce, in seconda istanza, di Bersani per un confronto non più a tre ma a sei - chide Buonaiuti - rispondiamo: perché il dottor Gubitosi non prende in considerazione anche la proposta più volte avanzata invano dal Presidente Berlusconi per un confronto faccia a faccia tra i due esponenti delle uniche coalizioni che hanno la possibilità di vincere queste elezioni, come avviene nelle democrazie occidentali più avanzate?». E conclude: «Siamo noi ora che chiediamo a Gubitosi una risposta perché non vogliamo più sottostare a questi giochetti a nascondino».

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