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Questo articolo è stato pubblicato il 19 febbraio 2013 alle ore 08:22.

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Il Cardinale Roger Mahony (Epa)Il Cardinale Roger Mahony (Epa)

A dieci giorni dalla rinuncia al soglio petrino Benedetto XVI chiude, dopo le nomine allo Ior, un altro scottante dossier della Santa Sede: ieri il Papa ha nominato il cardinale Giuseppe Versaldi, attuale "ministro delle Finanze" vaticane e uomo vicino al segretario di Stato Bertone, "commissario" incaricato del salvataggio dell'ospedale romano dell'Idi finito a un passo dal crack finanziario. Ma a poco più di venti giorni dall'inizio del Conclave – che potrebbe essere anticipato al 10 marzo – deflagra anche la bomba pedofilia: torna alla ribalta il caso del cardinale americano, Roger Mahony, ex arcivescovo di Los Angeles accusato recentemente di aver insabbiato decine di casi di abusi di sacerdoti su minori e chiamato a deporre come testimone in tribunale dalla Corte superiore della contea di Los Angeles il prossimo 23 febbraio. In pratica pochi giorni prima della sua partenza per Roma dove Mahony è atteso perché figura tra i 117 grandi elettori chiamati a scegliere il nuovo Pontefice: una presenza, questa, che un'ampia fetta di cattolici statunitensi contesta tanto da aver chiesto attraverso una petizione la sua estromissione dal Conclave.
Il caso del cardinale Mahony – che dal suo blog ha ammesso la sofferenza provocata dalle critiche ricevute («chiedo la grazia di sopportare le umiliazioni», ha scritto) – è rimbalzato ieri in Italia dagli Usa anche grazie al settimanale dei Paolini «Famiglia Cristiana» che ha lanciato un vero e proprio sondaggio tra i propri lettori sull'opportunità della presenza del porporato al Conclave. Mahony, 77 anni, è stato sollevato da tutti gli incarichi dall'attuale arcivescovo, Josè Gomez, che lo ha riconosciuto responsabile di aver insabbiato 129 casi di abusi e per uno di questi, quello di un sacerdote messicano accusato di aver abusato di decine di bambini nella diocesi di Los Angeles nel 1987, dovrà deporre in Tribunale sabato prossimo. Nel 2007 l'arcidiocesi ha anche raggiunto un accordo con oltre 500 presunte vittime di abusi con il pagamento di 600 milioni di dollari. L'ex arcivescovo ha deposto più volte dalla fine degli anni '90 sui suoi rapporti con i preti molestatori, ma la nuova testimonianza sarà la prima da quando la diocesi di Los Angeles ha pubblicato 12mila pagine di documenti interni sui casi di pedofilia.
Intanto , ieri, con uno degli ultimi atti del pontificato di Benedetto XVI, il Vaticano ha sbloccato la situazione dell'Idi, l'Istituto dermopatico dell'Immacolata, di proprietà della Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione, travolto da debiti e inchieste, i cui circa 1.500 dipendenti sono senza stipendio da sette mesi. La strada scelta per dare una svolta alla difficile situazione finanziaria dell'Istituto, che rischia il licenziamento di 400 dipendenti a fronte di un buco nei conti accertato dalla procura di Roma di 600 milioni, è quella del commissariamento – attraverso un «delegato papale» – della Congregazione dei concezionisti. Atto su cui ha impresso una accelerazione importante il segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, di cui il cardinale Versaldi, nominato commissario e attuale presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, è uno degli uomini più vicini. Versaldi, ex vescovo di Alessandria e uno dei 117 elettori del nuovo Pontefice, avrà il compito di guidare l'Istituto religioso e di «indirizzare le strutture sanitarie da esso gestite verso un possibile risanamento economico, escludendo tuttavia – si legge nel bollettino ufficiale della sala stampa vaticana – una partecipazione della Santa Sede in tali opere».
Il neo-commissario avrà dunque il compito di scavare tra i conti finiti in profondo rosso grazie soprattutto alla sventurata gestione del factotum padre Franco Decaminada. Ma senza spendere risorse del Vaticano per il salvataggio. L'idea è quella di chiudere la gestione precedente e avviarne una nuova contando sull'aiuto delle banche per lo smaltimento dei debiti. Sul tavolo ci sono anche alcune proposte di «soggetti esterni» al Vaticano ad entrare nel capitale dell'ospedale: «Abbiamo ricevuto diverse richieste concrete, ormai in dirittura d'arrivo, di soggetti italiani e stranieri interessati a investire nel nostro centro, che è e resta un polo d'eccellenza», ha spiegato al Sole-24 Ore Ruggero Valentini, superiore generale della Congregazione "commissariata".
A dieci giorni dall'addio al Pontificato di Ratzinger resta infine ancora incerta la possibilità di anticipare l'inizio del Conclave – si parla del 10 marzo, invece del 15-20 – che in questo caso non deve aspettare la conclusione delle esequie del Pontefice: la sede vacante scatterà infatti dalle 20 del 28 febbraio. Ieri ha ribadito questa possibilità a Radio 24 anche il direttore dell'Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian. Ma è arrivato anche il no di due cardinali di peso: Timothy Dolan, arcivescovo di New York e tra i papabili («serve pazienza, perché ci sono così tante questioni delicate da affrontare») e Andrè Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi («ci sono delle regole ben precise che prevedono un certo lasso di tempo fra la fine del Pontificato e il conclave»).
Dalle 18 di domenica il Papa è impegnato negli esercizi di quaresima e segue le meditazioni affidate quest'anno al cardinale Gianfranco Ravasi, scelta fatta prima delle dimissioni, e che qualcuno legge persino come una indicazione papale sulla successione.

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