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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2013 alle ore 11:42.

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Altro giro altra corsa. Si torna a parlare di zone franche, un tormentone datato 2006, progetto condito di promesse bipartisan e rilanciato nel decreto crescita bis del governo tecnico. Ministero dello Sviluppo economico e ministero dell'Economia hanno ora messo a punto il provvedimento attuativo che definisce la nuova mappa delle Zfu, individuando 44 aree tra Campania, Puglia, Calabria e Sicilia più (in via sperimentale) i comuni della provincia sarda di Carbonia-Iglesias nell'ambito del "Piano Sulcis".
L'obiettivo del decreto ministeriale è rispolverare il piano di incentivi per le micro e piccole imprese basato su un mix di agevolazioni. Nel decreto sviluppo bis, infatti, si prevede di finanziare l'intervento sia attraverso la riprogrammazione dei fondi europei del periodo 2007-2013 sia attraverso risorse regionali. In particolare, la terza fase della riprogrammazione del Piano azione coesione, lo scorsa dicembre, ha liberato una dote di 377 milioni di euro.

La mappa
Sono state individuate complessivamente 44 aree, tra zone ammesse e finanziate dalla delibera Cipe 14/2009, ammesse all'istruttoria ma non finanziate, e zone selezionate dalla Regione Siciliana con legge regionale del maggio 2010.
Per la Campania rientrano nella lista Napoli, Mondragone, Aversa, Benevento, Casoria, Portici (centro storico), Portici (zona costiera), San Giuseppe Vesuviano, Torre Annunziata. In Puglia ci sono Andria, Lecce, Taranto, Barletta, Foggia, Lucera, Manduria, Manfredonia, Molfetta, San Severo, Santeramo in Colle, mentre in Calabria figurano Crotone, Lamezia Terme, Rossano, Corigliano, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia. La Sicilia parteciperà con Aci Catena, Acireale, Catania, Erice, Gela, Barcellona Pozza di Gotto, Castelvetrano, Giarre, Messina, Sciacca, Termini Imerese, Trapani, Bagheria, Enna, Palermo (Brancaccio), Palermo (Porto), Vittoria. A queste, come detto, potranno aggiungersi in via sperimentale i comuni della provincia sarda di Carbonia-Iglesias.

Gli incentivi
Il provvedimento Economia-Sviluppo, ancora in corso di perfezionamento da parte degli uffici tecnici dei due ministeri, definisce condizioni, limiti, modalità e termini di decorrenza delle agevolazioni che saranno concesse secondo il regime "de minimis" (tetto di 200mila euro in tre anni).
È prevista l'esenzione dalle imposte sui redditi fino a 100mila euro per periodo di imposta, limite maggiorabile di 5mila euro per ogni nuovo dipendente assunto a tempo indeterminato. Lo sgravio è discendente, dal 100 al 20%, nell'arco di quattordici periodi di imposta. Esenzione anche dall'Irap, in questo caso quinquennale, con esclusione di plusvalenze e minusvaleneze dal calcolo del valore della produzione netta. Per i soli immobili collocati nella Zfu e utilizzati per l'esercizio dell'attività economica, scatta inoltre l'esenzione dall'Imu per quattro anni. Infine, per i soli contratti a tempo indeterminato oppure che non abbiano una durata inferiore a 12 mesi (e a condizione che almeno il 30% degli occupati risieda nell'area della Zfu), è riconosciuto l'esonero al versamento dei contributi, anche in questo caso a scalare, dal 100 al 20%, fino a quattordici anni.

I requisiti
Le agevolazioni sono aperte a micro e piccole imprese, già costituite alla data di presentazione dell'istanza, che svolgono la loro attività all'interno della Zfu e che non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali. Tra le condizioni per l'accesso agli incentivi, le aziende «che svolgono attività non sedentaria» dovranno dimostrare di avere almeno un lavoratore dipendente a tempo pieno o parziale che svolga nella sede collocata nella Zfu la totalità delle ore e di realizzarvi non meno del 25% del volume d'affari complessivo.
Per fruire delle agevolazioni, le aziende in possesso dei requisiti dovranno presentare domanda nei termini che saranno indicati nel bando del ministero dello Sviluppo economico. Nella domanda, dovranno essere indicati l'importo delle agevolazioni richiesto e le eventuali agevolazioni ottenute a titolo di de minimis nell'esercizio in corso e e nei due precedenti.
Le agevolazioni saranno fruibili in compensazione utilizzando il modello di pagamento F24. Modalità e termini saranno comunque definiti con un provvedimento dell'Agenzia delle entrate.

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