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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2013 alle ore 13:32.
L'ultima modifica è del 20 febbraio 2013 alle ore 15:03.

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La notizia è quasi in coda. Ma farà rumore: la Procura generale della Corte dei conti del Lazio ha annunciato oggi che le indagini contro tre agenzie di rating - Moody's, Standard&Poor's e Fitch - per il declassamento del debito italiano nel 2011, «hanno registrato considerevoli passi avanti» grazie al contributo della Procura di Trani e all'attività investigativa della polizia tributaria di Bari. L'istruttoria, contro almeno due delle agenzie di rating, dovrebbe chiudersi entro l'anno. Sul piatto, danni allo Stato valutati oltre i 120 miliardi.

L'annuncio del Pg
Ad annunciarlo è stato questa mattina il Pg del Lazio, Raffaele De Dominicis, in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario della magistratura contabile locale. Non a caso, a conclusione del suo intervento, De Dominicis ha tenuto a ringraziare ancora pubblicamente la Procura di Trani e la polizia tributaria barese. Aggiungendo anche una «nota di autocompiacimento» per la decisione di Barack Obama di agire negli Usa contro Standard&Poor's per la violazione delle regole professionali di correttezza nei loro giudizi di rating. La scelta degli Usa, ha detto De Dominicis, «rende la nostra azione a difesa dell'erario italiano più decisa e autorevole». Le indagini in Italia della Corte dei conti contro le agenzie di rating riguardano i loro rapporti giudicati «avventati», diffusi tra maggio e novembre del 2011 sul debito italiano, quando il Paese finì sull'orlo della catastrofe. «Ho la speranza di terminare l'istruttoia contro almeno due agenzie di rating entro il 2003», ha poi detto il Pg. La contestazione della Procura, ha aggiunto, riguarderà «il danno che lo Stato italiano ha subito visto che l'aumento del debito pubblico è stato pagato da tutti con le manovre finanziarie fino alla somma di 120 miliardi di euro». Una valutazione che però De Dominicis considera solo «appprossimativa», addirittura per difetto. Sono infatti in corso altri accertamenti da parte dei consulenti tecnici, ha precisato, dai quali emerge un danno per lo Stato forse anche superiore a 120 miliardi. I responsabili italani delle tre agenzie, ha ancora chiarito il Pg, «hanno scaricato le responsabilità affermando che le analisi venivano dall'estero». E allora «manderemo gli avvisi a dedurre all'estero», assicura il Pg, che ha rivelato che due agenzie «hanno costituito contratti pubblici col ministero dell'Economia». Per la terza si parla invece di «illecito extracontrattuale».

Corruzione e «disinvolta gestione del denaro pubblico»
Ma dalla Corte dei conti del Lazio è arrivato oggi in generale un durissimo j'accuse contro l'escalation della corruzione e la «disinvolta gestione» del denaro pubblico. Due vere e proprie cancrene che non possono essere tamponate anche a causa di una altrettanto grave «inefficacia dell'azione amministrativa», ha detto il presidente della sezione giurisdizionale laziale, Ivan De Musso. Che ha anche sottolineato come il giudice contabile abbia in pratica le mani legate: «Il legislatore - ha detto - ha inopinatamente e irragionevolmente compresso il potere di iniziativa del pubblico ministero» subordinandone l'azione «alla ricezione di una specifica e concreta notizia di danno». Col risultato di sottrarre all'azione del magistrato contabile «aree di illiceità amministrative che rimangono sconosciute perché dolosamente nascoste».

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