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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2013 alle ore 14:39.

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Si tratta di operazioni dagli importi modesti ma a fronte dei contanti versati da Formigoni gli investigatori non trovano riscontri su eventuali prelevamenti bancomat. Un campanello d'allarme per chi in quel momento sta passando al setaccio i conti del Presidente.

L'ex governatore del Pdl sembra essere un habitué delle operazioni extra-conto. Il 23 luglio 2004 bonifica dal suo conto presso la Popolare di Sondrio 5mila euro a favore della fidanzata dell'epoca Emanuela Talenti. Ma sul conto corrente di quest'ultima, presso la Banca popolare Commercio & Industria, vengono accreditati 30mila euro. Cosa sono quei 25mila euro di differenza? Gli investigatori lo scoprono analizzando le operazioni extra-conto. Sono soldi versati allo sportello, in contanti, da Formigoni e che non sono stati fatti transitare dal suo conto. Operazioni analoghe vengono compiute nei primi mesi del 2005. Formigoni accredita in due tranche altri 15mila euro a favore della sua ex fidanzata e contemporaneamente ne versa 40mila in contanti extra-conto. Nelle tre operazioni, il cash versato dal presidente della lombardia è di 50mila euro.

Nel 2003 Formigoni aveva versato altri 23mila euro a Emanuela Talenti, tutti in contanti e tutti extra-conto. Gli investigatori hanno trovato traccia di un altro versamento di 10mila euro cash ed extra-costo ad Alberto Perego, il commercialista che vive nella stessa residenza dei Memores Domini di Formigoni.
Perego e la Talenti sono tra i maggiori beneficiati dall'esponente di Cl. Dal medesimo conto della Popolare di Sondrio, l'ex Governatore ha bonificato in più tranche a Perego 1,487 milioni di euro mentre alla sua ex fidanzata ha versato in tutto 244mila euro. Il conto 6441 presso la Popolare di Sondrio non è l'unico nella disponibilità dell'ex governatore. Nella stessa banca Formigoni possiede un altro conto che al 31 luglio 2012 registrava un saldo attivo di 96mila euro. Su questo conto l'ex presidente lombardo riceve accrediti provenienti dal Fondo pensione degli europarlamentari.

Un altro conto presso la Deutsche Bank, intestato anche ai fratelli Carlo e Annamaria, è invece utilizzato per amministrare il patrimonio immobiliare di famiglia.
Gli investigatori pongono l'accento anche sul taglio delle banconote versate in contanti da Formigoni. Si tratta, in parte, di banconote da 500 euro, un taglio – notano nel rapporto – «non di ordinaria circolazione». La preferenza di Formigoni per questa banconote è confermata dalle dichiarazioni (anche queste agli atti dell'inchiesta) di Francesco Rota, capo area della Popolare di Sondrio incaricato di seguire le relazioni con Formigoni. «Mi capitava di recarmi al Pirellone, di essere ricevuto da Formigoni e di ricevere dallo stesso somme in contanti per importi variabili, compresi tra i 5mila e i 20mila euro – racconta Rota ai magistrati – ... I soldi mi venivano consegnati personalmente da Formigoni negli incontri a "quattr'occhi" che avevamo al Pirellone... Il taglio delle banconote che Formigoni mi consegnava era generalmente da 500 euro».

E l'ex governatore? «È falso che avrei vissuto per anni senza spendere un euro – ha ribadito più volte –. È vero il contrario. Proprio dall'esame dei miei conti si evince univocamente che regolarmente in tutti questi anni ho versato una cifra di diverse migliaia di euro al mese a coloro che si occupano dell'amministrazione, gestione, cura di tutto ciò che riguarda la mia vita privata». Se ha ragione, si vedrà.

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