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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2013 alle ore 13:29.

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I due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, coinvolti nell'uccisione di due pescatori nello Stato del Kerala e per questo sotto processo in India, sono tornati questa mattina in Italia per la seconda "licenza" (dopo quella autorizzata per le ultime festività natalizie) concessa dalle autorità giudiziarie indiane. Quattro settimane a casa per esercitare il diritto di voto e trascorrere un periodo con le famiglie. I due fucilieri sono sbarcati allo scalo di Fiumicino alle 12,04 con un volo di linea Klm via Amsterdam, accolti all'aeroporto dal presidente del Consiglio, Mario Monti, e dal ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola.

Nella sala del Cerimoniale di Stato, il fuciliere Massimiliano Latorre ha espresso soddisfazione per la scelta delle autorità indiane: «Siamo felici di essere ritornati in patria. Questo è stato possibile perchè la Suprema Corte ci ha concesso queste quattro settimane di licenza e ha dimostrato di essere molto democratica riconoscendoci il diritto di voto».

Ed è proprio la presenza del premier dimissionario Monti a scatenare le polemiche in un giorno che dovrebbe essere caratterizzato dal "silenzio elettorale" in vista delle Politiche di domani e lunedì. Contro Monti si sono schierati - con dichiarazioni di fuoco - sia la Lega Nord che il centrodestra. Per Maurizio Gasparri (Pdl), «Monti si é sbracato del tutto. Oggi si presenta in aeroporto per accogliere i marò che tornano dall'India. Si era guardato bene dall'accoglierli l'altra volta, lo fa nel giorno del silenzio prelettorale per basse manovre propagandistiche».

Sulla stessa linea il senatore della Lega Nord, Sergio Divina, che bolla la presenza di Monti a Fiumicino come «uno spot elettorale», sottolineando che il 22 dicembre, data della precedente "licenza" concessa ai due militari, ad accoglierli a Ciampino «c'erano Di Paola e Terzi e non Monti, che il giorno prima aveva rassegnato le dimissioni nelle mani del presidente Napolitano. Se non ha ritenuto di andare ad accoglierli a Ciampino a maggior ragione non doveva essere a Fiumicino».

Per Ignazio La Russa (Fratelli d'Italia-centrodestra nazionale) il presidente Monti, «ha gioito per la concessione ai marò di un semplice permesso dopo che per mesi e mesi non ha considerato come priorità assoluta la loro vicenda». E conclude: «Se fa ancora in tempo invito il presidente Monti a rinunciare ad andare. Altrimenti... si vergogni!».

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