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Questo articolo è stato pubblicato il 25 febbraio 2013 alle ore 21:57.

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Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo stravince: primo partito alla Camera e terzo partito al Senato e probabilmente primo partito in Italia. Un movimento, quello del comico genovese, andato ben oltre le aspettative di molti commentatori e politici.
Se le ultime proiezioni saranno confermate, il Movimento 5 stelle avrà tra i 40 e 65 senatori. Una pattuglia di tutto rispetto – forse destinata a rivelarsi decisiva – che però non dà l'esatta dimensione del successo ottenuto da Beppe Grillo e dai suoi candidati. Il Movimento 5 stelle, infatti, non ha vinto il premio di maggioranza per il Senato in nessuna regione, arrivando sempre dietro alla coalizione di centrodestra o a quella di centrosinistra. Eppure, in sei regioni è la prima forza politica e in altre nove si piazza al secondo posto Alla Camera il Movimento5Stelle è al 25,54 per cento.

La soglia critica del 20 per cento. I dati ufficiali dello scrutinio al Senato permettono di ricostruire la geografia del successo del Movimento 5 stelle. Quando sono state esaminate circa 58.800 sezioni su 60.431, i grillini sono poco sotto il 24% su base nazionale, dietro solo al Pd. Il dato impressionante, però, è l'uniformità territoriale dello tsunami evocato in campagna elettorale da Beppe Grillo: il Movimento 5 stelle è sopra il 20% praticamente in tutte le regioni, tranne il 17,3% della Lombardia (dove sono più forti Pdl e Lega) e il 15,1% del Trentino Alto Adige (dove incide la presenza degli autonomisti).

La mappa del successo. Il Movimento 5 stelle è il primo partito in Veneto, Liguria, Marche, Abruzzo, Molise e Sicilia. E anche dove arriva al secondo posto, riesce spesso ad affermarsi come "seconda forza" dietro i partiti più radicati sul territorio: in Emilia Romagna e in Toscana, ad esempio, la percentuale dei grillini supera quella di tutto il centrodestra, mentre in Sicilia scavalca il centrosinistra. A conti fatti, quindi, il movimento risulta penalizzato dalla legge elettorale, che premia chi vince nelle singole regioni più di chi si afferma in modo uniforme su tutto il territorio nazionale (e non è un caso, visto che il suo estensore è il leghista Calderoli). Con il proporzionale puro, stando agli ultimi dati disponibili, i grillini al Senato sarebbero stati almeno 75.

Il caso Valsusa. Un discorso a parte merita la Valsusa, la zona dei cantieri della Tav in provincia di Torino. Qui i grillini nel voto definitivo del Senato raccolgono in quasi tutti i 39 Comuni del territorio una percentuale superiore al 40 per cento. Del resto, lo stop alla Tav è uno dei punti forti del programma del Movimento, che oltretutto potrebbe rivelarsi un'ipoteca pesante in caso di future alleanze con le altre forze politiche.

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