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Questo articolo è stato pubblicato il 27 febbraio 2013 alle ore 10:15.

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(LaPresse)(LaPresse)

Bandiere, cori, applausi, una folla festante di oltre 200mila fedeli e una giornata assolata quasi primaverile hanno accolto questa mattina il Papa Benedetto XVI che ha voluto percorrere con la "Papa Mobile" piazza S. Pietro gremita prima dell'udienza di commiato, l'ultima del suo pontificato. «Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso», ha detto il Papa ai vescovi e ai fedeli nell'Aula Nervi per sentire il suo ultimo intervento pubblico. Standing ovation dei fedeli e applausi durati circa un minuto al termine del discorso del Papa. Poi molti hanno
ritmato con gli applausi il nome Benedetto acclamandolo. Durante il suo discorso, il Papa è stato interrotto oltre una decina di volte dagli applausi.

Il peso della missione e la fiducia nel Signore
All'inizio dell'udienza generale, il Papa ha sottolineato la sua riconoscenza per le ovazioni da parte dei fedeli che lo hanno accolto in Aula Nervi: «Grazie di cuore, sono commosso, vedo la Chiesa viva. Grazie al creatore anche per il tempo bello che ci ha voluto concedere. Come l'apostolo Paolo anche io sento nel mio cuore iil dovere di ringraziare Dio». Poi, un pensiero alla sua missione sul soglio di Pietro: il 19 aprile del 2005 (giorno del suo insediamento, ndr) «ho pensato: "Signore, che cosa mi chiedi? È un peso grande quello che mi poni sulle spalle ma se Tu me lo chiedi sulla Tua parola getterò le reti» e «il Signore mi ha veramente guidato».

Un Papa non è mai solo nella guida della barca di Pietro
«Un Papa - ha detto Benedetto XVI - non é solo nella guida della barca di Pietro, anche se é la sua prima responsabilità. E io non mi sono mai sentito solo nel portare gioia e peso del ministero petrino».

La rinuncia è un passo grave
«Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma anche con una profonda serenità d'animo», ha detto Benedetto XVI all'udienza generale. «Negli ultimi mesi- ha aggiunto- ho sentito che mie forze erano diminuite e ho chiesto a Dio di illuminarmi nella preghiera per farmi prendere la decisione più giusta non nel mio bene, ma per il bene della Chiesa».

Pregate per i cardinali elettori e per il mio successore
«Vi chiedo di ricordarmi davanti a Dio e soprattutto di pregare per i cardinali, chiamati ad un compito così rilevante, e per il nuovo Successore dell'Apostolo Pietro: il Signore lo accompagni con la luce e la forza del suo Spirito».

Affidarci come bambini nelle braccia di Dio
«Siamo nell'Anno della fede, che ho voluto per rafforzare proprio la nostra fede in Dio in un contesto che sembra metterlo sempre più in secondo piano. Vorrei invitare tutti a rinnovare la ferma fiducia nel Signore, ad affidarci come bambini nelle braccia di Dio, certi che quelle braccia ci sostengono sempre e sono ciò che ci permette di camminare ogni giorno anche nella fatica», ha detto il Papa. «Vorrei che ognuno - ha aggiunto - si sentisse amato da quel Dio che ha donato il suo Figlio per noi e che ci ha mostrato il suo amore senza confini. Vorrei che ognuno sentisse la gioia di essere cristiano». Ha detto di ringraziare il Signore ogni giorno, con la preghiera e con una vita cristiana coerente. «Dio ci ama, ma attende che anche noi lo amiamo!».

È stata l'udienza 348 dopo 8 anni di pontificato
Conclusa l'udienza, nella Sala Clementina alcuni capi di Stato saranno ammessi a un ultimo saluto del Papa. Fra questi il presidente slovacco, il presidente della Baviera, il principe di Andorra e il capitano di San Marino. Quella di oggi è l'udienza n. 348 (l'ottava del 2013) concessa da Benedetto XVI nei suoi otto anni di pontificato. Gli incontri con fedeli e pellegrini del mercoledì mattina in piazza San Pietro o nell'Aula Paolo VI in Vaticano hanno radunato nel tempo circa 5.116.600 persone (dall'aprile 2005 al 27 febbraio 2013).

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