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Questo articolo è stato pubblicato il 28 febbraio 2013 alle ore 17:51.

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Sul Nyt e su altri media Usa, come la Cnn, gli opinionisti si domandano perché gli italiani continuano a votare per Berlusconi.
Il Wall Street Journal presenta il partito di Grillo come "la matta", il jolly della politica italiana. Prima i politici al top non lo consideravano, ora lo corteggiano come il "playmaker" della scena politica italiana postelettorale.

Sempre sul Wsj, un commento di Aberto Mingardi analizza la «rivolta populista italiana». Un altro articolo afferma che «Silvio e Beppe mostrano i limiti di SuperMario» (Draghi). Un titolo registra il fatto che Monti è stato un successo tra gli elettori all'estero.

La Bloomberg intervista il sottosegretario Gianfranco Polillo: «Gli investitori in Italia costringeranno a fare un accordo Bersani-Berlusconi», dice Polillo, prefigurando una grande coalizione di governo, considerata "l'unica via possibile".

Su Le Monde, un grafico interattivo è di magra consolazione: «L'ingovernabilità, problema cronico dell'Italia». L'impasse politica in cui si trova oggi l'Italia non è la prima della sua storia recente. L'ultima riforma elettorale del 2005 «non ha fatto che accentuare il deficit cronico di maggioranza».
Le Monde registra il timore di contagio in Spagna e Portogallo, le inquietudini di Bruxelles e Berlino. «Beppe Grillo di fronte alle sue responsabilità», titola la corrispondenza da Roma.

Les Echos evoca «Gli scenari del peggio» e delinea «tre scenari per uscire dalla crisi più grave degli ultimi 20 anni». Nonostante il rifiuto del movimento M5S di votare la fiducia a un governo pilotato dal Pd, alcuni credono ancora all'ipotesi di un governo «a progetto» di qualche mesi.
Gli altri due scenari sono il governo tecnico e la "grande coalizione". Tutte ipotesi rischiose, "ma non ce ne sono altre", scrive Les Echos.

Altri titoli del quotidiano economico francese: "Berlino respinge voto italiano anti-austerità", "Gli europei e i mercati temono l'instabilità politica", "Bersani, ultimo bastione prima del caos?", "Il partito democratico fa autocritica". C'è un ritratto di Grillo, l'ex comico che "non diverte più gli europei", e c'è una riflessione sul cattivo risultato di Monti, una "sconfitta per le istituzioni europee".

"Spazio al governicchio", titola il Nouvel Observateur, constatando «quanto i partiti politici tradizionali sono screditati e mancano di credibilità». Le Figaro mette in evidenza che «Bersani tende la mano a Grillo per dirigere l'Italia» ma il capo del M5S rifiuta. «Le truppe di Grillo non voteranno la fiducia a nessuno», titola Libération, mentre sul suo blog si discute sul fatto che l'Italia «mette in discussione l'austerità».

Per lo spagnolo El Pais, Grillo aumenta l'instabilità rifiutando la possibilità di un patto. El Economista afferma che lo «sgambetto» italiano può essere solo uno scossone per euro, il cui potenziale a termine resta intatto.
«Chi è Beppe Grillo?» titola Abc.es sulla homepage, elencando in un altro servizio gli altri "Grilli" famosi in politica, da Schwarzenegger a Cicciolina. Tra i commenti, il pessimismo di chi vede l'Italia naufragare nel debito. Il risultato elettorale è «un grave contrattempo per l'Italia». In tutto ciò, «Berlusconi è in paradiso».

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