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Questo articolo è stato pubblicato il 04 marzo 2013 alle ore 13:44.

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L'ex direttore de L'Avanti Valter LavitolaL'ex direttore de L'Avanti Valter Lavitola

L'ex direttore de L'Avanti Valter Lavitola è stato condannato a 2 anni e otto mesi per tentata estorsione ai danni di Silvio Berlusconi. La sentenza è stata emessa dal gup Francenco Cananzi del tribunale di Napoli al termine del processo con rito abbreviato. È stato invece assolto Carmelo Pintabona, l'imprenditore italo-argentino accusato di concorso in tentativo di estorsione con Lavitola ai danni dell'ex premier Silvio Berlusconi. I pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock avevano chiesto la condanna dei due imputati rispettivamente a quattro anni e un anno e sette mesi di reclusione. In particolare, secondo l'accusa Lavitola, tentò di ottenere dal Cavaliere la somma di 5 milioni di euro in cambio del suo silenzio.

La lettera mai recapitata a Berlusconi
Nel corso delle indagini nel pc in uso a Pintabona, gli inquirenti sequestrarono una lettera, scritta da Lavitola durante il periodo della sua latitanza all'estero e indirizzata, ma mai recapitata, al Cavaliere, in cui l'ex giornalista elencava e rinfacciava presunti favori ricevuti dall'ex premier.

L'altro fascicolo aperto: la compravendita di parlamentari
Lavitola risulta indagato anche nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla Procura napoletana sulla presunta compravendita di parlamentari finalizzata alla caduta del Governo Prodi. Sarebbe stato proprio lui a rivelare l'esistenza di rapporti fra Berlusconi e De Gregorio in riferimento alla presunta compravendita dell'ex senatore Idv, poi passato al Pdl. Un passaggio di campo che sarebbe stato ricompensato dall'ex premier con tre milioni di euro. L'avvocato difensore di Lavitola ha bollato la sentenza per tentata estorsione come «priva di qualsiasi ancoraggio con la realtà».

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