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Questo articolo è stato pubblicato il 04 marzo 2013 alle ore 12:35.

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Potrebbero essere tra 15 e 20 milioni le persone imprigionate o uccise dai nazisti, a fronte di una rete di campi di sterminio e centri di detenzione due volte più ampia di quella presa in considerazione finora. È quanto emerge da un nuovo studio condotto dall'Holocaust Memorial Museum di Washington, rilanciato oggi dal quotidiano britannico Independent. La ricerca sarà pubblicata in sette volumi nel 2025.

I ricercatori hanno catalogato tutti i campi di lavoro, campi di prigionia e ghetti creati dal regime di Hitler, insieme ai campi di sterminio, arrivando così a identificare oltre 42.500 siti usati per perseguitare e uccidere. Una cifra che ha scioccato gli studiosi, gli stessi che avevano identificato in precedenza oltre 20mila centri usati dai nazisti.

I ricercatori stimano quindi che siano state tra 15 e 20 milioni le persone che vennero uccise o imprigionate nei centri allestiti dai nazisti o dai governi fantoccio nei Paesi occupati, dalla Francia alla Romania. Fino ad oggi le stime dell'Olocausto erano di cinque-sei milioni di ebrei e di altre sei milioni di persone.

«I risultati della nostra ricerca sono scioccanti - ha detto all'Independent Geoffrey Megargee, direttore dello studio - abbiamo messo insieme i numeri che nessuno aveva registrato finora, anche quelli riguardanti il sistema dei campi che erano stati studiati finora, e molti di questi non risultavano. C'è una tendenza a vedere l'Olocausto solo come Auschwitz e forse qualche altro posto, mentre è importante capire che che il sistema era molto grande e complesso, che molte più persone ne erano a conoscenza e vi hanno preso parte, che rivestiva un ruolo centrale nel sistema di potere nazista e inoltre che diversi Paesi avevano una propria rete di campi».

Facevano parte delle rete anche campi dove i prigionieri erano costretti ai lavori forzati per alimentare la macchina bellica tedesca, campi per i prigionieri di guerra e bordelli riservati alle truppe tedesche. Alcune vittime del sistema hanno vissuto e lavorato fino in una mezza dozzina di campi diversi nel corso della propria prigionia.

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