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Questo articolo è stato pubblicato il 04 marzo 2013 alle ore 18:06.
Parenti portaborse? Tema delicatissimo, benzina dell'antipolitica. E allora, no, dice la capogruppo grillina alla Camera. Vediamo insieme, dice l'omologo al Senato. Roberta Lombardi e Vito Crimi gestiscono la seconda parte dell'assemblea informale dei neoeletti del Movimento 5 Stelle e una delle osservazioni sul da farsi riguarda proprio il ricorso, e la regolarizzazione, dei collaboratori.
Il timone della discussione è in mano a Crimi che, altrettanto informalmente (a norma di legge i gruppi parlamentari non si sono ancora costituiti ed è in quella sede che l'elezione andrà formalizzata) si rivolge a deputati e senatori comprendendoli sotto l'appellativo, martellante, di «ragazzi».
Si parla di collaboratori parlamentari, allora e la capogruppo alla Camera, appunto Roberta Lombardi, consiglia di «evitare parenti, mogli, mariti... amanti». A questo punto riprende subito la parola Crimi per assicurare che «non è che Roberta ha già deciso... Decidiamo insieme. Si può anche decidere che sì...». Ad ogni modo, e così si chiude sul punto, «valutiamo insieme policy comuni».
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