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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2013 alle ore 14:00.
L'ultima modifica è del 05 marzo 2013 alle ore 13:57.

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(LaPresse)(LaPresse)

La Procura di Napoli dice no alla richiesta di riconoscere il legittimo impedimento all'ex premier Silvio Berlusconi, convocato per un interrogatorio dai Pm che indagano nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta compravendita di senatori risalente al 2006 prima di inoltrare eventualmente al Gip la richiesta di giudizio immediato. La scorsa settimana, Berlusconi aveva ricevuto un invito a presentarsi con tre date possibili: il 5, il 7 e il 9 marzo.

Sempre sul fronte del "cambio di casacca" da pate dei parlamentari, alcune fonti giudiziarie hanno segnalato che Antonio Razzi e Domenico Scilipoti sono indagati dalla procura di Roma per il reato di corruzione in merito alla vicenda su una presunta «compravendita di parlamentari» avvenuta nel dicembre del 2010 in occasione del voto di fiducia per il governo guidato da Silvio Berlusconi. Nel tardo pomeriggio la Procura ha smentito.

Intanto la Cassazione conferma una sentenza della Corte di appello di Brescia, prevedendo - in questo modo - il risarcimento danni per i magistrati accusati di portare avanti «una guerra» contro Silvio Berlusconi, perché tali affermazioni ledono «il cuore della funzione giurisdizionale, come imparziale e indipendente».

Razzi e Scilipoti potrebbero essere ascoltati dai pm nei prossimi giorni
Sia Razzi che Scilipoti erano stati eletti nel 2006 nelle liste dell'Italia dei Valori e sono stati rieletti lo scorso 25 febbraio con il Pdl. L'inchiesta é stata affidata al procuratore aggiunto, Francesco Caporale, e i due parlamentari potrebbero essere ascoltati nei prossimi giorni.

No a legittimo impedimento, la difesa di Berlusconi: interrogatorio dopo 15 marzo
La difesa del Cavaliere ha manifestato disponibilità a fissare l'interrogatorio dopo il 15 marzo, adducendo una serie di impedimenti relativi anche ad impegni legati all'attività politica di Berlusconi, tra cui l'incontro oggi con i neo eletti del Pdl nonchè l'udienza di un processo in corso a Milano. La decisione della Procura, che non ha suggerito date alternative a quelle indicate inizialmente, è stata comunicata poco fa all'avvocato Michele Cerabona, uno dei legali del Cavaliere.

La testimonianza di De Gregorio e il presunto "mercimonio" di senatori
L'inchiesta sul presunto "mercimonio" di senatori in corso a Napoli è affidata ai Pm Curcio, Piscitelli e Woodcock. I magistrati hanno iscritto nel registro degli indagati Silvio Berlusconi, con l'accusa di corruzione. Il reato sarebbe suffragato dalle dichiarazioni del deputato ex Idv Sergio De Gregorio, che a dicembre scorso ha iniziato a collaborare con la magistratura svelando che in più occasioni, su sollecitazione dell'ex premier, avrebbe determinato la sconfitta in Aula del governo di centrosinistra, allora guidato da Prodi.

«L'accordo si consumò nel 2006 – ha spiegato De Gregorio ai magistrati - il mio incontro a palazzo Grazioli con Berlusconi servì a sancire che la mia previsione di cassa…era di 3 milioni e che immediatamente partirono le erogazioni". Inoltre, ha aggiunto che "ho ricevuto 2 milioni in contanti da Lavitola a tranche da 200-300mila euro».

La Cassazione: risarcire i pm accusati di perseguitare Berlusconi
La terza sezione penale della Cassazione riconosce il risarcimento danni per i magistrati accusati di portare avanti «una guerra» contro Silvio Berlusconi, perché tali affermazioni ledono «il cuore della funzione giurisdizionale, come imparziale e indipendente». La Suprema Corte conferma una sentenza della Corte d'Appello di Brescia, che aveva condannato la Società Europea di Edizioni Spa, in qualità di editrice del quotidiano Il Giornale, l'allora direttore Mario Cervi e il giornalista Salvatore Scarpino, a pagare un maxi-risarcimento di 100mila euro a favore del procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini, in relazione a un articolo ritenuto diffamatorio, pubblicato il 25 novembre 1999.

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