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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2013 alle ore 20:59.

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Il cardinale ghanese Peter Kodwo Appiah Turkson - AnsaIl cardinale ghanese Peter Kodwo Appiah Turkson - Ansa

Il sondaggio «Vota il tuo papa», lanciato da IlSole24ore.com fra i suoi utenti ha visto il cardinale ghanese Peter Turkson superare in testa il collega filippino Luis Antonio Tagle. Due extraeuropei abbastanza giovani: il primo ha 64 anni, è stato prima arcivescovo a Cape Coast, nel suo paese d'origine ed è poi approdato in Curia come presidente del Pontificio consiglio "Iustitia et Pax". Il secondo, 55 anni, è arcivescovo di Manila, ma ha trascorso un lungo periodo di studi negli Usa e fa parte da molti anni della Commissione teologica internazionale, collegata direttamente con la Santa Sede. Età, nazionalità, curriculum: quanto possono dire nella sede vacante 2013 le "sacre statistiche", gli esiti dei conclavi più recenti?

Dall'inizio del ventesimo secolo, i papi eletti "giovani" (under 60) sono stati due: Benedetto XV (59) nel 1914 e Giovanni Paolo II (58) nel 1978. Il progresso medico, ovviamente, non riuscì a salvare Giacomo Dalla Chiesa da una banale polmonite nel 1922, e consentì invece a Karol Wojtyla di regnare quasi 27 anni nonostante molti problemi di salute. Due sono stati d'altronde i pontefici eletti "anziani": sia Giovanni XXIII che Benedetto XVI avevano più di 77 anni (il primo regnò meno di cinque anni, il secondo ha abbandonato dopo meno di otto). Tutti gli altri sono saliti al soglio a cavallo dei 65 anni: età considerata a lungo "canonica", equilibrando esperienza e forma psicofisica. A parte la meteora Giovanni Paolo I, i "sessantenni" hanno retto il pontificato per più di dieci anni.

Sette italiani e due non italiani, dicono ancora gli annali. Ma attenzione: il cardinale Giuseppe Sarto - eletto Pio X nel 1903 dopo il duro veto pronunciato dall'Impero asburgico contro il segretario di Stato filofrancese Mariano Rampolla - era nato suddito dell'Austria-Ungheria. Il bavarese Joseph Ratzinger, giovane arcivescovo di Monaco, è però stato eletto Papa dopo un quarto di secolo trascorso a Roma in Curia. E sarebbe più corretto catalogare come "cittadini della Santa sede" anche i due ultimi Papi nati nobili (il patrizio ligure Dalla Chiesa e il principe romano Eugenio Pacelli): entrambi furono arruolati giovanissimi nella diplomazia vaticana. Il solo Dalla Chiesa ebbe un passaggio finale come arcivescovo di Bologna. Il futuro Pio XII fu invece soltanto nunzio in Germania e poi segretario di Stato (unico a essere "promosso" al papato da questa carica, per di più associando quella di camerlengo) .

Tre papi arrivarono invece al Palazzo Apostolico senza aver mai lavorato un giorno in Curia: Giuseppe Sarto (figlio di un fattore veneto), patriarca di Venezia e il suo successore Albino Luciani, oltre ovviamente a Wojtyla. Quest'ultimo aveva studiato a Roma e vi tornò per il Concilio, ma fu esclusivamente parroco, vescovo e professore universitario in Polonia. Wojtyla, ex operaio chimico, fu nominato arcivescovo di Cracovia a soli 44 anni succedendo a due principi.

Due curriculum per molti aspetti confrontabili fra loro ebbero Papa Giovanni e Paolo VI. Bergamasco Angelo Roncalli, figlio di mezzadri; bresciano Giovanni Battista Montini, che proviene da una grande famiglia della borghesia professionale cattolica. Entrambi vengono inviati molto presto a Roma per completare gli studi, muovendo i primi passi nella tecnostruttura ecclesiale: segretario di Propaganda Fide il futuro "Papa buono", subito "junior" nel servizio diplomatico Montini, che diventa alla fine pro-segretario di Stato. Roncalli fa il nunzio in Bulgaria, Turchia e Francia prima di essere assegnato cardinale a Venezia Pio XII spedisce invece Montini a Milano, senza dargli inizialmente la porpora. Entrambi diventano papi dopo laboriosi compromessi in conclave fra curiali e grande episcopato internazionale; ed ambedue sono italiani ben conosciuti all'estero: da cardinali, politici, uomini di cultura.

Tre papi fra gli ultimi nove sono giunti da Venezia, due da Milano: oltre a Montini, Achille Ratti. Di origini brianzole, il futuro Pio XI è un classico sacerdote-intellettuale: dirige a Milano la Biblioteca ambrosiana (predecessore nell'incarico del cardinale Gianfranco Ravasi) e poi a Roma la Biblioteca vaticana. Però viene utilizzato anche come diplomatico "volante", soprattutto nell'Est europeo. Il passaggio all'arcivescovado di Milano dura solo pochi mesi, fra il 1921 e il 1922: ma conferma la "statistica dello Spirito Santo" in base alla quale - otto casi su nove – il Papa deve aver retto prima una grande diocesi. E questa diocesi – in sette casi su nove – è stata finora basata in "centro Europa" (Milano, Venezia, Monaco, Cracovia). Luogo reale, luogo virtuale: luogo nel quale, lungo tutto il ventesimo secolo, le cose "sono accadute". E nel ventunesimo?

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