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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2013 alle ore 11:53.

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Prima giurano tutti insieme, poi uno alla volta. Le congregazioni generali, assemblee plenarie dell'intero collegio dei cardinali, si tengono quotidianamente durante la sede vacante, nel periodo cioè che intercorre tra la morte (in questo caso la rinuncia) del Papa e il Conclave. Una delle decisioni più importanti è senz'altro la fissazione della data di ingresso nella cappella Sistina, ma il "cuore" delle Congregazioni è rappresentato dalle discussioni in cui vengono messi sul tappeto i problemi della Chiesa, le sue emergenze, le prospettive. I cardinali possono parlare, discutere, e anche tracciare - ma senza mai fare nomi pubblicamente - anche l'identikit del nuovo Papa.

Il ruolo degli incontri "a margine"
Le congregazioni - presiedute dal cardinale Decano, che in questo caso è l'ultraottantenne Angelo Sodano, che quindi non entrerà in Conclave - servono anche ai cardinali per conoscere i propri colleghi, che spesso vedono di persona per la prima volta. Grande importanza, quindi, è attribuita agli interventi dei "papabili", al tenore del loro discorso, ai contenuti messi in evidenza. Nelle congregazioni si vota a maggioranza su varie questioni (per esempio la data del Conclave, ma anche altre materie che sono di urgenza per la Santa Sede). Ma altrettanto importanti sono anche gli incontri informali tra i cardinali, che avvengono a margine delle Congregazioni, oltre che "fuori orario" in residenze appartante dove i porporati alloggiano prima di essere trasferiti nella Domus Santa Marta, la residenza ufficiale del Conclave.

Momento per sviluppare la conoscenza reciproca
Questi incontri servono ai cardinali per scambiarsi opinioni più franche di quelle in pubblico, e iniziare a fare qualche nome. E anche - come si diceva - proprio per conoscersi direttamente, e associare un viso ad un nome. Certo, grazie alla tv e a internet, oggi è difficile commettere delle gaffe come quella attribuita al cardinale guatemalteco Casariego, nel secondo conclave del '78. Infatti si racconta che Casariego, sentendo il nome di Wojtyla alla lettura degli scrutini, avrebbe chiesto al cardinale Siri: «Ma chi è questo Botiglia?». «Ora sa chi è Botiglia», avrebbe poi detto Siri, al baciamano post-elezione del nuovo papa Giovanni Paolo II, all'imbarazzato Casariego.

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