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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2013 alle ore 13:11.

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Si chiameranno Moxy, e l'idea è quella di farne un brand giovanile, riconoscibile in tutto il mondo. Sono gli hotel marchiati Ikea che nasceranno nell'arco dei prossimi cinque anni. Cinquanta in tutto il mondo, dando la precedenza alle città più importanti.

Il colosso svedese dell'arredamento low cost, dunque, espande la sua area di business. Dai mobili alle strutture alberghiere. Un investimento importante per la multinazionale creata da Ingvar Kamprad, che è pronta a scucire dal suo bilancio cinquecento milioni di dollari, pur di entrare con prepotenza nel mercato alberghiero. E per non azzardare troppo, Ikea ha preferito scegliere un partner affidabile, con un'esperienza importante nel settore: la compagnia americana Marriott, già in possesso di un significativo numero di hotel in tutto il mondo.

Sarà proprio il matrimonio Marriott-Ikea a dar vita a Moxy. E il primo hotel figlio di questo accordo nascerà proprio in Italia, a Milano. I Moxy, almeno nelle intenzioni di Ikea, non saranno hotel extralusso, ma saranno rivolti a un target di clienti abbastanza giovane. Sorgeranno nei pressi di aeroporti, stazioni ferroviarie, metropolitane, proprio i luoghi più ricercati dai giovani. E saranno costruiti in modo da contenere dalle duecento alle trecento stanze.

La notizia nella notizia, però, è un'altra: da quello che è trapelato, le stanze dei Moxy non saranno arredate con mobili Ikea. La multinazionale svedese pare orientata a portare avanti un'idea innovativa, che mira al prefrabbricato. Sibilline, per ora, le dichiarazioni dell'amministratore delegato di Marriott, Arne Sorenson: «Penso che i viaggiatori potranno beneficiare di qualcosa di nuovo, che combina un buon rapporto qualità prezzo. In Europa c'è molta offerta a prezzo alto, ma senza stile». Ikea e Marriott riusciranno a cambiare le cose?

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