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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2013 alle ore 07:38.

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Nick Chater Warwick UniversityNick Chater Warwick University

«Le donne, costrette a destreggiarsi tra lavoro e famiglia, sanno fare più cose insieme, gli uomini no». «Non è vero, come dimostra un recente studio svedese sono più multi-tasking gli uomini». Guidare e parlare al telefono, dare il biberon e controllare l'agenda: a casa o in ufficio, prima ancora che nei centri di ricerca, la guerra dei sessi sulla capacità di svolgere contemporaneamente più attività va avanti ormai quasi da quando Giulio Cesare dettava, si dice, tre testi contemporaneamente.

Donne e uomini
Ora è Nick Chater, professore di scienza del comportamento alla britannica Warwick Business School, a confermare quello che noi tutti, uomini e donne, in cuor nostro già sapevamo perfettamente: il multi tasking non esiste, le nostre povere teste incalzate dalla tecnologia, dalla velocità e dai computer possono al massimo fare lo slalom tra un compito e l'altro, con più o meno velocità. E in questo zigzagare i cervelli di uomini e donne, fatte salve le altre differenze, sono più o meno alla pari.

Fermati prima di parlare
Nessuno dei due sessi, spiega Chater, è particolarmente bravo a fare due cose contemporaneamente, a meno che una non sia un'attività quasi automatica, come ad esempio guidare mentre si ascolta la radio. «Pensiamo di essere multi-tasking, in realtà passiamo da un compito all'altro velocemente, se entrambi richiedono un certo sforzo mentale». Se invece siamo allenati a una determinata routine questo non è necessario. Chater lo dimostra con un semplice esperimento nella sua trasmissione alla Bbc ("The Human Zoo", come il libro dell'etologo Desmond Morris) chiedendo al presentatore che sta camminando con lui "qual è la capitale della Tanzania". Al presentatore, così come a molti altri bipedi sottoposti al test prima di lui, viene spontaneo fermarsi per rispondere. «Quando ci sforziamo di ricordare una cosa, dobbiamo smettere di fare altro. L'energia mentale e fisica sono più connesse di quanto immaginiamo».

Trova le differenze
Anche riconoscere più persone od oggetti nello stesso tempo sembra superare le capacità della mente umana. Chater fa riferimento agli esperimenti sulla "cecità verso il cambiamento" svolti da alcuni suoi colleghi alla Warwick Business School. Uno dei "giochi" proposti anche online consiste nel trovare la differenza tra due immagini quasi identiche, stile "Settimana enigmistica". Il risultato è tutt'altro che scontato.

Economia e business
I limiti verso il multi-tasking condizionano anche i comportamenti economici? «È un'ipotesi probabile. È difficile per un'organizzazione o per un individuo, politico o manager, perseguire più di un ristretto numero di obiettivi contemporaneamente: quindi individuare le priorità, focalizzarsi sulla "big picture", è cruciale». Anche l'arte e la creatività sono "difficili", proprio perché implicano mettee insieme idee e ispirazioni da fonti diverse, elaborare due tipi di informazione diversi allo stesso tempo.

Il segreto è allenarsi
Si possono migliorare le proprie capacità di fare più cose insieme? «La chiave - conclude Chater - è imparare molto bene ciascuno dei compiti separatamente e poi unirli, all'inizio lentamente, come fanno i giocolieri o i musicisti. Ma, a parte le attività parzilmente di "routine", bisogna arrendersi all'idea: il cervello, femminile o maschile che sia, fa una cosa per volta».

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