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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2013 alle ore 18:34.

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La decisione del Sacro Collegio di entare nella Cappella Sistina il 12 febbraio indica una mediazione sulla parte "rapida" della forchetta dei tempi possibili. I cardinali americani, ma anche quelli tedeschi, chiedevano di allungare il più possibile i tempi di confronto pre-Conclave, mentre i cardinali di Curia - che avevano promosso il Motu Proprio papale per permettere l'anticipo rispetto al 15 marzo - volevano accelerare la tempistica.

Iniziare il 12 marzo evidentemente è una mediazione accettabile per tutti, e lascia tempo ai porporati per concludere i confronti sia pubblici dentro l'Aula Nuova del Sinodo, sia quelli riservati, che sono i più importanti ai fini dell'identificazione del nuovo Papa.

Un giorno in più rispetto all'attesa dell'11 marzo (data che veniva data per scontata da una settimana e più) indica comunque che nella Congregazione il dibattito c'è, eccome, e non solo quindi sulla data, ma su tutto. E Angelo Sodano, decano del Collegio ed ex segretario di Stato, deve sfoggiare tutta la sua capacità diplomatica per comporre le varie posizioni.

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