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Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2013 alle ore 09:07.

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Un ingresso del San Raffaele (Ap)Un ingresso del San Raffaele (Ap)

Pina, la casalinga di Voghera, e Remo l'operaio di Sesto S Giovanni, preferiscono così: loro la vista oculistica e quella cardiologica, la vivono tra un turno di lavoro e l'altro. L'ex premier invece, la vive in una suite al settimo piano, reparto Q, del Grand Hotel Clinica San Raffaele, zona Milano due. Lì vengono curati pazienti, effettuate analisi cliniche, stilati reperti e rilasciate diagnosi. A tanti pazienti. E poiché, la sanità in Lombardia è un'eccellenza, detto in altre parole, ha fatto fare, secondo i cittadini comuni e soprattutto i magistrati, affari d'oro a coloro che sono stati i Governatori, del Pirellone negli ultimi vent'anni. Ma poi dati alla mano, il governatore è succeduto sempre a se stesso. A parte questo piccolo particolare, la sanità lombarda vanta un altro primato: avere come paziente Silvio Berlusconi. E poiché il cognome è cotanto, una visita oculistica e un esame cardiologico, meritano una attenzione di tutto rispetto. E che non salti in mente a nessuno, discorsi del tipo, legittimo impedimento, visita fiscale, udienze in tribunale, Ilda la rossa e giù di lì. L'ex premier ha bisogno di cure e il San Raffaele gliele può fornire. Ma a differenza di Pina e Remo, la sua stanza d'ospedale è una modesta suite, con salotto, ufficio, vasca idromassaggio.

Non stupisce se, in una domenica pomeriggio, quando il Milan non gioca in campionato, che lassù, reparto Q, si trovino, al suo capezzale Letta, Alfano, Cicchitto, Bondi, Verdini, Schifai e Gasparri. Cinque ore dense di confronto serrato. Non sono stati chiamati dai primari per un consulto, ma da Silvio per decidere le prossime strategie. Berlusconi vuole vederci chiaro: è proprio il caso di dirlo, poiché la settimana questa che si apre è una ventagliata di ipotesi tra governo, presidenza delle camere, fine della requisitoria al processo Rubygate. E la decisione dello stop alla manifestazione dei fedelissimi davanti al Tribunale di Milano.

Stop poi disatteso perché alcuni hanno manifestato davanti e dentro il Palazzo di giustizia e al termine ale una delegazione guidata dal segretario Angelino Alfano, ha raggiunto il San Raffaele per incontrare l'ex premier, ma sono stati fermati del divieto dal suo medico curante Alberto Zangrillo. E' chiaro che di fronte a questo lievitare di argomenti Silvio Berlusconi veda annebbiato. Soprattutto pare abbia confidato alle infermiere la paura che qualcuno voglia fargli fare la fine di Craxi.

E in un impeto di orgoglio però subito dopo abbia detto di essere innocente e di volerlo dimostrare in Tribunale a Milano. Transitare davanti al San Raffaele è come transitare davanti alla basilica di San Pietro. Uomini della sicurezza, curiosi, gente qualsiasi dall'una e dall'altra parte. A Roma per un certo verso si accende la curiosità, per un avvenimento che coinvolge la cristianità, e non solo, del mondo interno.

Qui al San Raffaele si concentra l'attenzione di un popolo, quello della libertà in apprensione per il suo capo carismatico, che a differenza del romano pontefice è già stato eletto, ma che fa parlare di sé le cancellerie di mezzo mondo e quelle dell'Europa intera. Abbiamo dai media lo schema della Cappella Sistina e della Casa Santa Marta, i due luoghi chiave, dove si concentrano i Cardinali elettori. Mentre dell'alloggio suite al settimo piano, reparto Q, dove alloggia l'ex premier non v'è planimetria, e nemmeno filtra qualche immagine.

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