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Questo articolo è stato pubblicato il 15 marzo 2013 alle ore 08:52.

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Beppe Scienza (sito beppescienza.it)Beppe Scienza (sito beppescienza.it)

Esistono gli economisti grillini? Ci sono degli studiosi di economia e di fisco che "parlano con Beppe"? O, per lo meno, che vengono cercati dagli "amici di Beppe"? Il Movimento Cinque Stelle si presenta come una galassia estremamente articolata, in cui le cose cambiano rapidamente. Gli impulsi e gli umori prodotti dalla cronaca e dalla quotidianità si sovrappongono, si mescolano, orientano e vengono orientati dalle più diverse spinte riflessive e dalle più diverse impostazioni culturali. Euro si, euro no. Globalizzazione sì, globalizzazione no. Il problema dei debiti pubblici nazionali. La questione fiscale. In questo momento è difficile comprendere quale possa essere la sintesi razionale di spinte e controspinte permeate dall'emotività del voto di protesta. Di certo, in un contesto così complesso, ci sono alcuni economisti e alcuni fiscalisti – alcuni con opzioni culturali diverse se non contraddittorie le une rispetto alle altre - che vengono citati e ripresi da quel popolo del web che forma il cuore politico dell'arcipelago grillino.

Beppe Scienza, 63 anni, insegna all'università di Torino metodi e modelli per la pianificazione finanziaria. Da una ventina d'anni, deve la sua popolarità mediatica – che si è moltiplicata con la diffusione di internet – all'attività saggistica sul risparmio e sulla previdenza. Il suo è fra i nomi più citati nella realtà politica e "emotiva" che costituisce il nocciolo duro e che gravita intorno al Movimento Cinque Stelle.

Professore, come ha conosciuto Beppe Grillo?
Anni fa, quando scrissi "Il risparmio tradito", gli chiesi la prefazione. Lui la scrisse. Ci davamo del lei. Poi ci siamo visti e ed è nato un rapporto soprattutto professionale. Professionale nel senso che in questi anni è spesso capitato che lui o il suo staff mi chiedesse dei contributi da pubblicare sull'homepage del blog.

Con quale frequenza interviene sul suo sito?
Dipende dai periodi. L'ultima volta è stato il 22 febbraio, due giorni prima del voto, lo stesso giorno della manifestazione di Grillo in Piazza San Giovanni a Roma. In quella occasione, su loro richiesta, ho scritto sul crac di Monte dei Paschi di Siena. Un mese prima avevo pubblicato un intervento sul redditometro. A dicembre uno in difesa del contante.

In che maniera contribuisce?
Occupandomi soltanto delle questioni che conosco. Per cui non scrivo su mercato del lavoro o credito negato alle piccole imprese. Scrivo invece di risparmio, in particolare del piccolo risparmiatore massacrato dalle banche, e di previdenza. In quest'ultimo caso va ricordato che Grillo, insieme al sindacalismo di base e all'area cattolica, è stato l'unico a condividere con me la tesi che il Tfr andasse difeso, contro la previdenza integrativa.

Esiste una politica economica grillina?
E' molto difficile dare una valutazione univoca. Nel senso che a volte punti di vista diversi coabitano nello stesso "contenitore", che peraltro ha confini incerti. Anche perché il Movimento Cinque Stelle è molto libero. Non esiste una forma di centralismo democratico che decida che cosa è giusto e che cosa non è giusto.

Dunque, bisognerà vedere che cosa i suoi parlamentari decideranno di volta in volta in sede legislativa. Grillo ha parlato, in una intervista a un giornale tedesco, di una sorta di ineludibilità dell'uscita dell'Italia dall'euro. A proposito degli argomenti di cui le si occupa, questo impatterebbe duramente sui risparmi e sulle pensioni degli italiani… Certo, gli effetti sarebbero pesanti. Grillo, come diceva lei, non ha auspicato l'uscita del nostro Paese dall'euro. Ma ha semplicemente sottolineato come, a suo avviso, l'Italia sia mantenuta nell'area della moneta unica soltanto per l'interesse delle banche del Nord Europa che hanno in portafoglio i nostri titoli di Stato. Quando questo interesse cesserà, le cose cambieranno. Grillo, a quanto posso saperne, non ha una posizione anti-moneta unica. L'euro non è nemmeno stato uno dei suoi cavalli di battaglia. Lui ha fatto la sua campagna contro la classe dirigente del Paese. Tutto il resto, anche nella politica economica del Movimento in Cinque Stelle, è in divenire.

Intervista all'economista Mauro Gallegati

Intervista al prof. Gianni Marongiu

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