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Questo articolo è stato pubblicato il 15 marzo 2013 alle ore 18:38.

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«In relazione a quanto riportato da un recente articolo comparso sul quotidiano Libero, dove si insinuano illazioni sulla veridicità dei miei titoli accademici, ritengo sia necessario fare un po' di chiarezza». La neo deputata del Movimento 5 Stelle, Marta Grande, affida alla sua pagina Facebook la sua versione sul caso relativo alla sua laurea.

«In nessun luogo - spiega Grande in un post dal titolo «Lauree, master e fango» - ricordo di aver discusso in merito alla validità o meno della mia laurea conseguita in USA, di quanto o come questa possa avere una validità legale nel nostro paese, quantunque si legga il contrario ed alla mistificazione si sia aggiunto un alone di confusione tanto fuorviante quanto inutile. Ho conseguito una laurea 'Bachelor of Art' in Alabama, cui si accede dopo aver superato un esame dopo le scuole superiori».

«Un documento del consolato di Miami attesta a chiare lettere che il titolo ha valenza, cosa del resto ovvia, sul territorio statunitense ed offre la possibilità di continuare gli studi iscrivendosi ad un master di primo livello (del resto, anche in Italia, vi si accede non prima di aver conseguito una laurea triennale). Perciò, in seguito al tanto bistrattato titolo a stelle e strisce, mi sono iscritta al suddetto master in «Studi Europei» presso la «Luiss School of Government».

«Altra cosa - aggiunge - è il corso (non master, come erroneamente ha riportato certa stampa) che quest'estate ho seguito a Pechino, sempre in studi internazionali».

«Attualmente sono iscritta al corso di laurea magistrale in «Relazioni Internazionali» presso l'università degli studi «Roma Tre», per il conseguimento della quale - precisa - devo solamente discutere la tesi, cosa che per la verità avevo preventivato di fare poche settimane prima della mia elezione alla Camera e che per ragionevoli motivi ho dovuto posticipare, mi auguro solo di qualche mese».

Voglio però cogliere questa occasione e concedermi il lusso di fare - riprende la deputata grillina - alcune considerazioni di carattere umano prima ancora che politico, poiché ne sento la necessità anche e soprattutto in virtù del ruolo che sono stata chiamata a ricoprire».

«In questi giorni, con tutta me stessa, ho tentato di mantenere un profilo basso, sottraendomi alla gogna mediatica cui sono stata sottoposta. Ho dovuto leggere ed ascoltare di tutto, sfuggendo, come meglio ho potuto, ad un vero e proprio "stalking" - denuncia - da parte di giornalisti (o sedicenti tali), fotografi e cronisti».

Alla Zanzara (Radio 24): il mio titolo equivale a laurea di Yale o Harvard
In serata, rispondendo alle domande dei giornalisti della Zanzara, su Radio 24, Grande ha precisato: «Il titolo che ho preso in Alabama non è valido per i concorsi pubblici, ma per qualsiasi altro tipo di professione ed è equivalente a una laurea presa a Yale o Harvard. Questa situazione si deve dal fatto che gli Stati Uniti non stanno in Schengen e dunque non c'è un riconoscimento automatico, ma questo non significa che non esista».

Ma Shengen non c'entra, hanno fatto osservare Giuseppe Cruciani e David Parenzo: «Sì, certo. I titoli presi nel territorio europeo sono validi nel territorio europeo, per Shenghen. Non c'è un'equipollenza con gli Stati Uniti», ha replicato Grande.

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