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Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2013 alle ore 12:28.

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(LaPresse)(LaPresse)

Continua all'interno di M5s il confronto sul "vincolo di mandato" per i neoeletti, dopo che alcuni senatori grillini hanno votato sì all'elezione di Pietro Grasso alla presidenza del Senato. Rinviata a una prossima riunione «qualsiasi decisione sulla questione delle espulsioni» dopo la spaccatura sul voto al Senato. Lo hanno deciso i deputati del M5S, che si sono riuniti alla Camera. All'incontro ha preso parte anche Vito Crimi, capogruppo dei senatori. Il voto, previsto anche dal Codice di comportamento degli eletti 5S, è dato ormai per scontato, visto lo "strappo" al regolamento di sabato scorso. La procedura prevede che si riuniscano i due gruppi, indichino una linea e che poi l'espulsione sia decisa dagli iscritti online: «Ne abbiamo parlato ma oggi c'era tanto da fare - spiega un deputato - Ci riuniremo ancora per parlarne». Nel pomeriggio il Movimento 5 stelle voterà i candidati per i ruoli di vicepresidenti, questori e segretari alla Camera. La riunione sarà trasmessa in streaming.

Grillo sul blog: «in gioco il rispetto delle regole»
Intanto interviene Grillo: «Il M5S non deve cadere in queste trappole. Comunque, il problema non è Grasso» - scrive l'ex comico sul suo blog: «In gioco non c'è Grasso, ma il rispetto delle regole del M5S. Non si può disattendere un contratto. Chi lo ha firmato deve mantenere la parola per una questione di coerenza e di rispetto verso gli elettori».

Il dibattito/scontro all'interno del Movimento
E mentre Silvio Berlusconi sottolinea che gli esponenti del M5S «hanno dimostrato ciò che dicevamo e cioè che vengono e sono di estrema sinistra», all'interno del Movimento continua il confronto/scontro tra chi difende la fermezza di Grillo contro i senatori "ribelli" che hanno votato Grasso alla presidenza del Senato (in sette l'hanno ammesso) e chi parla di libertà di coscienza, contro ogni vincolo di mandato. Con molti grillini "a fare outing": «Per quelli che ancora non lo sanno, ebbene io ho votato Grasso - scrive sul suo profilo Facebook Fabrizio Bocchino, senatore del Movimento 5 Stelle -. L'ho fatto - spiega - perché sentivo insostenibile il peso di essere accostato, seppur lontanamente, all'elezione di Renato Schifani alla seconda carica dello Stato. Per me non é solo una questione politica, ma anche etica». «C'é anche un altro motivo per cui l'ho fatto - continua Bocchino - prima di votare, mi sono giunti tantissimi messaggi da attivisti ed elettori sia pubblici che privati, la maggior parte dei quali in una sola direzione. Mi hanno aiutato nel difficilissimo e travagliatissimo compito di scrivere quel nome dentro la cabina elettorale.

Il caso Vacciano, e la pagina su Facebook
Prosegue intanto il dibattito sulla rete sui senatori "dimissionati". Su Giuseppe Vacciano, reo-confesso di aver votato per Grasso contro le indicazioni del Gruppo, è stata creata la pagina «Non toccate Giuseppe Vacciano» sulla quale, tuttavia, non compaiono solo post a favore della scelta del senatore 5 Stelle. Scrive ad esempio Maurizio: «Caro Giuseppe, le rivoluzioni non si fanno turandosi il naso e votando il meno peggio, bisogna essere determinati e avere il coraggio di gettarsi al di là dello steccato». In un'intervista alla Stampa Giuseppe Vacciano si è comunque detto pronto a dimettersi «se la base lo vuole», ma non perché lo dice Grillo «il cui parere vale
esattamente quanto quello di chiunque altro all'interno del Movimento».

Il senatore Petrocelli: no a espulsione per chi ha votato Grasso
«Assolutamente no. Non si espelle per queste cose». La pensa in questi termini Vito Petrocelli, neosenatore del movimento 5 stelle. Intervenuto al programma di radio2 "un giorno da pecora", ricorda: «Io ho votato scheda bianca, e preferirei che il voto non fosse mai segreto ma palese. Se si decide di votare a maggioranza, come previsto dal codice etico che abbiamo sottoscritto, io sono d'accordo».

La senatrice Fucksia: sul voto a Grasso era ammessa libertà di coscienza
La senatrice di M5S Serenella Fucksia, intervistata da Sky Tg24, spiega: «La libertà di coscienza era ammessa: siamo usciti dalla riunione con l'indicazione di base di scheda bianca, ma con possibilità di fare appello alla propria coscienza personale ed esprimere quindi un voto antimafia, un voto a Grasso. Le persone che hanno votato Grasso - aggiunge ancora la senatrice - erano state legittimate dall'assemblea».

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