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Questo articolo è stato pubblicato il 19 marzo 2013 alle ore 13:13.

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L'abbiamo sognata tutti, da piccoli, la casetta sull'albero. E un mio amico se l'era persin fatta costruire da suo babbo. Per giocarci, per stare in pace e leggere Topolino, per sfuggire alle prime richieste di piccoli favori e ricatti da parte dei fratelli fetenti. I più attempati ricordano che un tempo, un signore di nome Noè, costruì una b-arca casa, per sé e la sua famiglia e vi fece entrare pure una coppia di ogni essere vivente. Pare avesse letto le profezie dei Maya che dicevano di un grande diluvio che si sarebbe abbattuto su tutta la terra.

Così fece Noè, che allora credeva alle profezie, non c'era ancora Nostradamus, e tantomeno l'Imu. Poi si chiuse dentro, e l'acqua dello tsunami cominciò a salire portando la casa b-arca sulle sue onde in giro per il mondo. "Era una casa molto carina", che a differenza di quella cantata da Endrigo, aveva soffitto e cucina, camere da letto e cantina. A questa casa pare vi si sia ispirato Marcello Dell'Utri. In fondo invecchiando si torna tutti un po' bambini. Così c'è chi si costruisce la tavernetta, oppure si cimenta a fare puzzle di ville e c'è chi si costruisce la casetta sull'albero, quella che aveva sempre sognato da piccolo, ma non era ancora riuscito a realizzare. Una casa a due piani più torretta per dedicarsi al bird-watching, giusto una settantina di metri quadrati, per sollevarsi da terra, staccarsi dalle radici, isolarsi. Un gran bel sogno. Soprattutto quando il suolo ti brucia sotto i piedi, sollevarsi evita il rischio scottatura.

Macché tutte congetture, il Marcello nazionale vuole semplicemente dedicarsi al bird-watching. E poi nel proprio giardino non "rompe" proprio a nessuno. E invece no: La «casetta sull'albero», costruita intorno a due sempreverdi nel parco della villa di Torno, a Como, secondo il comune è abusiva. E per questo è stato condannato dal giudice a 9 mesi per abusivismo edilizio, violazione dei vincoli cimiteriali e alterazione delle bellezze paesaggistiche. Nel frattempo però, Marcello ha provveduto a vendere la mega villa, nel cui parco sorge la casa sull'albero ad un suo vecchio conoscente: Silvio Berlusconi. Gli affari sono affari.

La storia avrà una sua fine, speriamo, poiché l'inizio è datato 2009, data in cui fioccò anonima una denuncia al Comune di Torno, per una strana casa sospesa tra due alberi. La polizia urbana accertò la costruzione a cui seguì la denuncia e l'ordinanza per la demolizione. L'architetto del Comune al processo sostenne che l'edificio fosse smontabile e testimoniò che l'imputato aveva sottoscritto l'impegno a rimuovere la costruzione qualora il Comune l'avesse richiesto e aveva rinunciato al ricorso al Tar contro l'ordine di demolizione precedentemente fatto. Dell'Utri fu anche assolto dalla Sovrintendenza che non vide l'esistenza di violazioni paesaggistiche. Ed eccoci giunti alle conclusioni del giudice, che, non ha condiviso le conclusioni di Comune e Soprintendenza

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