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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2013 alle ore 11:55.

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Nel 2012 l'Italia, nonostante la crisi, è passata dal quinto a terzo tra i fornitori di Cipro. I dati comunicati al Sole 24 Ore dall'Ambasciata italiana a Nicosia sono chiari: abbiamo perso terreno, ma meno dei nostri diretti concorrenti europei. L'anno scorso la contrazione delle nostre esportazioni a Cipro è stata di circa il 7% in volumi, ma per la Germania si è verificato un calo di circa il 21% e per il Regno Unito addirittura del 25,12%.

Frenando meno degli altri, l'Italia - con le sue vendite per 469 milioni di euro - si è ritrovata così alle spalle del duo di testa, composto da Grecia ma soprattutto da Israele, l'unica della "top five" a registrare un incremento dell'export (del 6%). Quello del commercio tra Tel Aviv e Nicosia è un fenomeno emergente molto importante - commentano fonti italiane sull'isola - favorito anche dall'avvicinamento politico degli ultimi due anni tra i due Paesi e dalla cooperazione in corso nel settore energetico.

L'export italiano rappresenta l'8,17% della torta complessiva. Una percentuale in calo rispetto agli anni precrisi (nel 2008 era il 10,7%, confermato anche l'anno successivo) ma senza assistere a violenti crolli: nel 2010si è scesi al 9,4% e nel 2011 all'8,1%, quota sostanzialmente confermata l'anno scorso. Israele, la grande potenza emergente nei rapporti commerciali con Nicosia, sfiora il 12%.

Ma che cosa vende l'Italia nell'isola mediterranea? Nel 2011, stando ai dati del ministero dello Sviluppo Economico, il 6,7% del nostro export era costituito da prodotti derivanti dalla raffinazione del greggio, grazie soprattutto all'accordo tra Agip e Petrolina, la maggior compagnia petrolifera locale (un centinaio di distributori nell'isola hanno il doppio brand Petrovina-Agip). Seguono gli articoli di abbigliamento con il 6,5% delle vendite italiane, quindi il legno-arredo (6%), i macchinari (4,7%) e, per il 2011, la voce "aeromobili" (4,6%). Si tratta della vendita di alcuni elicotteri Agusta Westland (per la precisione degli AW139, ndr) all'aeronautica militare cipriota.

Trascurabili, invece, le esportazioni cipriote in Italia: prodotti metallurgici, elettronici e agricoli per appena 39,6 milioni di euro di valore, con l'isola mediterranea al 105° posto tra i nostri fornitori (dati 2011).

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