Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2013 alle ore 11:03.

My24

CERNOBBIO - Prodotto interno in caduta dell'1,7%, consumi nazionali ancora peggio, una media di 615 nuovi poveri al giorno. L'analisi di Confcommercio rivede drasticamente al ribasso le stime espresse pochi mesi fa e mette in evidenza la gravità della crisi. Dal meeting di Cernobbio il messaggio mandato alla politica è netto: «La politica cambi – spiega il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli – e si assuma la responsabilità del cambiamento dando al Paese un Governo».

I numeri, del resto, non lasciano spazio a molte esitazioni, con la previsione per il 2013 di un'ulteriore caduta del 2,4% per la domanda interna, un calo di oltre tre punti per gli investimenti, un reddito disponibile in discesa di quasi il 2% anche per effetto della maggiore pressione fiscale, salita al 53,6% in termini reali, quasi un punto in più rispetto al 2012.

Per Sangalli la ricetta è chiara: serve subito un programma essenziale di Governo che affronti i temi dell'etica pubblica e del rinnovamento delle istituzioni, che spinga la Ue a dare imulso alla crescita ma che agisca soprattutto in modo robusto per contrastare la recessione.

Azione da effettuare con moltelici interventi, dal pagamento dei debiti della Pa alla revisione del patto di stabilità interno per consentire nuovi investimenti; dalla riduzione della pressione fiscale attraverso una rigorosa spending review al contrasto all'evasione.
Cruciale è poi il rilancio della domanda interna, con un prodotto lordo crollato di oltre 100 miliardi in termini reali da fine 2007 ad oggi, emorragia che sale però a 140 miliardi escludendo le esportazioni nette.

«L'export è importante – spiega Sangalli – ma senza una più robusta domanda interna per investimenti e consumi l'uscita dal tunnel della crisi resta un miraggio».
La crescente disoccupazione rischia poi di creare una situazione esplosiva anche dal punto di vista sociale, con la possibilità che nel 2013 il numero di persone in povertà assoluta cresca fino a oltre 4 milioni di unità, quasi raddoppiando dal 2006.

Confcommercio sintetizza i rischi con un aggiornamento dell'indice di miseria, inserendo nel calcolo non solo inflazione e tasso di disoccupazione ma anche cassa integrazione e "scoraggiati", cioè le fasce più deboli del mercato del lavoro. Questo indice ha raggiunto il massimo alla fine dello scorso anno ed è raddoppiato a partire dal 2007. Guardando alle persone entrate nella fascia di disagio assoluto, significa che dal 2006 ad oggi abbiamo avuto in Italia 615 nuovi poveri al giorno.

Confcommercio, che ancora cinque mesi fa prevedeva un calo del Pil 2013 limitato allo 0,8%, identifica nella frenata ulteriore un rischio maggiore rispetto al passato, e questo perché la riduzione si innesta in una situazione già di estremo disagio, e «a numeri uguali possono corrispondere risultati molto diversi nella metrica dell'incerta tenuta della coesione sociale».
«È il momento del fare – conclude Sangalli – e la politica assuma adesso, superando ogni divisione, la responsabilità di dare al Paese un Governo in grado di rispondere all'emergenza economica e di preservare la coesione sociale».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi