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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2013 alle ore 16:05.

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Pierluigi Bersani (Lapresse)Pierluigi Bersani (Lapresse)

«Io precario? Siamo in buona compagnia. Dica Berlusconi se ci sono ipotesi meno precarie. Io non credo». Così Pierluigi Bersani, al termine del primo giorno di consultazioni, replica alle parole di Silvio Berlusconi. In piazza del Popolo il Cavaliere poco prima aveva detto che Bersani avrebbe ricevuto dal Capo dello Stato un pre-incarico precario. «Che ci sia un passaggio difficile, una porta stretta non lo nego - ha detto il leader del centrosinistra - lo vedono tutti, ma se mi metto al servizio di questo passaggio non é per me ma perché credo che altre cose siano più difficili e precarie». Bersani ha illustrato dunque «la strada di un doppio registro»: da una parte un programma di governo di riforme da fare e dall'altro lato un registro che riguarda i temi istituzionali, «rendendo esigibili davvero alcune riforme di cui si parla da 15 anni senza averle fatte. Qui si può trovare un equilibrio di responsabilità, fuori ci sono solo cose più difficili e precarie».

Bersani al Cavaliere: no a un governo di concordia
«Non mi parli di concordia chi, cinque mesi prima, ha lasciato il cerino ad altri e si è messo in libertà in campagna elettorale. Ma uno spazio di discussione sui temi istituzionali c'è», ha detto Pier Luigi Bersani.

Dalla piazza Berlusconi annuncia una opposizione
«Se Bersani continuerà con questo tentativo assurdo di un governo senza numeri - ha detto dalla piazza Berlusconi - di un governo di minoranza, sappia che la nostra opposizione sarà durissima, senza sconti in parlamento e nelle piazze». Bersani, ha detto il Cavaliere, «rifiuta il patto con noi perchè è accecato dall'odio contro di noi. Hanno invidia per il ceto medio e non gli importa che ci siano tre milioni di disoccupati e stiano nella miseria».

Al Pdl: le altre soluzioni sono più difficili
È difficile far nascere un governo Bersani, ma altre cose sono ancora più «difficili», ha detto il leader Pd replicando a Silvio Berlusconi: «Dica Berlusconi se ci sono ipotesi meno precarie. Io non credo. Che ci siano delle difficoltà, una porta stretta, un passaggio difficile... Non lo nego, lo vede chiunque. Ma se mi metto a qusto passaggio non è per ambizione mia, ma perché vedo che altre cose sono ancora più difficili e precarie.

Missione impossibile? Niente è impossibile
«Missione impossibile? Non c'è niente di impossibile», ha detto Pier Luigi Bersani ai giornalisti, lasciando Montecitorio, dopo il primo giro di consultazioni, rispondendo sulla riuscita del suo governo. Poi a chi gli chiede se riuscirà a trovare i numeri per la fiducia in Parlamento il premier incaricato risponde: «Non si dica che sono pessimista». Poco prima aveva assicurato di essere di buon umore.

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