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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2013 alle ore 08:12.
E molto i cronisti hanno ragionato anche su un'altra frase chiave del discorso di Napolitano: «L'incarico che sto per dare costituisce il primo passo di un cammino che dovrà condurci al più presto al raggiungimento dell'obiettivo». Ecco, qualcuno ha letto nell'espressione «primo passo» l'anticipazione di un futuro scenario: cioè, un Napolitano pronto a mettere in campo – in caso di insuccesso di Bersani – un secondo passo, l'Esecutivo istituzionale. In effetti, l'idea portante di tutto l'intervento del capo dello Stato è stata di garantire un governo al Paese e di come sia un valore necessario non solo la stabilità finanziaria ma insieme a quella istituzionale. «Il Paese è premuto da problemi che esigono la nascita di un Esecutivo per l'avvio della normale e piena attività legislativa, al di là dei provvedimenti urgenti che il Governo uscente dovrà e potrà adottare». Parla del contesto europeo, della necessità di contribuire alla stabilità dell'Unione ma lega l'esigenza di un Governo soprattutto alla «vastità e acutezza del malessere sociale che si è manifestato nel voto, insieme con l'asprezza dell'insoddisfazione e della polemica nei confronti del sistema dei partiti».
Qui arriva un riconoscimento al partito di Beppe Grillo: «Le istanze di radicale cambiamento che manifestate dal Movimento 5 Stelle sono confortate da un rilevante successo elettorale». Ma al riconoscimento segue una sonora bocciatura di tutta la campagna grillina sulle lungaggini di insediamento delle Camere. «Reagisco a certe affermazioni che si ascoltano nel dibattito pubblico, infondatamente polemiche per il tempo che stanno prendendo gli adempimento post-elettorali. A chi se la prende con le presunte lentezze italiane, segnalo che nei due paesi di democrazia parlamentare in cui si sono recentemente svolte delicate elezioni, sono occorsi, per la formazione dei nuovi governi, circa due mesi: si tratta, dell'Olanda che ha impiegato 54 giorni e di Israele 55». E anche Bersani ha i giorni contati visto che è atteso già mercoledì al Colle.
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I «confini» tracciati
I TEMPI
Definite infondate le polemiche per il tempo che stanno prendendo gli adempimenti post-elettorali, Napolitano ha però sottolineato che «nella fase che ora si apre occorre procedere senza sterili lungaggini, ma con
grande ponderazione ed equilibrio». E ha chiesto a Bersani di tornare a riferire «appena possibile»
STABILITÀ
Serve «al più presto» la nascita di un esecutivo nella pienezza dei suoi poteri e l'avvio di una «normale e piena attività legislativa». Per questo, ha detto il Capo dello Stato, «ho conferito in continuità con eloquenti precedenti all'onorevole Bersani l'incarico di verificare un sostegno parlamentare certo a un governo» che abbia la fiducia delle due Camere
COESIONE NAZIONALE
«Per salvaguardare la
posizione dell'Italia e per rafforzarne l'assertività e
capacità di spinta innovativa nel concerto europeo» il presidente della Repubblica ha auspicato un «forte spirito di coesione nazionale, al di là della normale dialettica politica», necessario ad affrontare questa fase delicata per il Paese
IL PROGRAMMA
A complemento del processo di formazione del governo che potrebbe concludersi anche «entro ambiti» più «ristretti» servono però larghe intese per le riforme. Su scelte di interesse generale, da quelle relative a garanzie di equilibrio istituzionale alla riforma del sistema politico-costituzionale, agli impegni di politica europea,
internazionale e di sicurezza