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Questo articolo è stato pubblicato il 25 marzo 2013 alle ore 16:26.

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Nella foto il premier Mario Monti (LaPresse)Nella foto il premier Mario Monti (LaPresse)

Ad aprile 2013 «L'Italia uscirà con ogni probabilità dalla procedura di deficit eccessivo». Ne è convinto il presidente del Consiglio, Mario Monti, che nonostante il pessimismo espresso nelle ultime ore dal commissario europeo per gli Affari economici, Olli Rehn, è intervenuto in Aula al Senato per sottolineare le buone notizie dell'ultimo Consiglio europeo. Una riunione importante per l'Italia, dato che ha visto il cambiamento di rotta dell'Europa sui criteri di bilancio ai tempi della crisi globale. «La formula utilizzata dal Consiglio, ha spiegato il premier uscente, prevede che i paesi che non hanno deficit eccessivo possono aumentare il volume degli investimenti pubblici, soprattutto quelli che sono suscettibili di generare crescita. In questa maniera si evita una applicazione meccanicistica dei criteri di bilancio, creando uno spazio di manovra vero per gli investimenti per la crescita».

Spazi di manovra per il nuovo Governo
«Questo spazio di manovra riguarda direttamente l'Italia, ha aggiunto Monti, perché il nostro paese uscirà molto probabilmente nella procedura di deficit eccessivo dall'aprile del 2013, entrando perciò nella parte preventiva del Patto di Stabilità. Siamo lieti da questo punto di vista di poter consegnare al nuovo governo problemi gravissimi ma non questo. Il nuovo governo potrà quindi utilizzare i nuovi margini di manovra per investimenti produttivi».

Debiti Pa, il cambio di passo dell'Europa
L'altro tema centrale dell'intervento di Monti, direttamente connesso dalle preoccupazioni espresse da Rehn, riguarda invece le azioni messe in campo del Governo per risolvere il nodo dei ritardati pagamenti alle imprese da parte della Pa, anche in questo acso grazie al nuovo atteggiamento delle istrituzioni comunitarie. «Il 18 marzo - ha sottolineato con soddisfazione il Professore - anche grazie al pressing del Governo sui partner europei, la commissione Ue ha incoraggiato l'Italia a mettere in campo un programma per liquidare i debiti arretrati della Pa» potendo contare su un impatto "neutrale" dei rimborsi del bilancio nazionale. La strada maestra «è quella di presentare nel programma nazionale di riforme e nel patto di Stabilità una agenda di riforme e obiettivi conseguenti: il prossimo Def sarà quindi un appuntamento fondamentale per individuare gli interventi da fare».

Niente decreto legge senza nota di vaziazione Def
I problemi del paese, ha aggiunto Monti, «però non seguono necessariamente il calendario, per questo il governo ha messo in cantiere un programma per intervenire subito per lo smaltimento degli arretrati della Pa» . Il Governo «non poteva adottare subito un decreto» per i pagamenti dei debiti della Pa, ha spiegato ancora il premier, «senza presentare preliminarmente una nota di variazione del Def». Ma ora «appena le Camere approveranno il parere il Governo presenterà il dl con i tempi operativi dell'intervento. Sono già previsti per i prossimi giorni incontri con le parti sociali e le amministrazioni pubbliche per definire le modalità dei pagamenti dei debiti arretrati», ha quindi concluso Monti.

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