Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 25 marzo 2013 alle ore 11:40.

My24

Berna ha deciso di intensificare lungo tutta la linea di confine italiano i controlli doganali, attraverso le pattuglie e i posti fissi di polizia, giorno e notte ininterrottamente. Il provvedimento è stato firmato dal ministro della Giustizia elvetica Simonetta Sommaruga. Si tratta di una recente decisione presa dal governo elvetico, preoccupato per la sicurezza interna dei suoi abitanti, in vista di alcuni fatti accaduti di recente. La decisione è stata annunciata dalla polizia cantonale.

Due i fatti che hanno spinto a questa decisione le autorità d'oltralpe: l'aumento dei furti nelle abitazioni, cosa mai accaduta prima (?), e scadenza dell'emergenza umanitaria, dei profughi provenienti Nordafrica, Per chi se ne intende un po' di più, invece il motivo sarebbe un altro. Resta il fatto che da sempre stiamo sul groppo agli svizzeri, e questo non è un mistero. Noi siamo i chiassosi, i furbetti che evadono, che truffano il fisco, e che però poi portiamo i soldi nelle loro banche. Almeno così era consuetudine. Di questo, però le autorità elvetiche, mai hanno contestato. Bisogna proprio dirlo. Anche se però siamo sempre stati gli "italiani", i maccheroni, il calcio, Berlusconi Ruby e le olgettine. Poi una cosa carina che ho sentito con le mie orecchie da un carissimo amico, che ha residenza da quelle parti, è che buttiamo le cicche e la carta delle caramelle per strada, che usiamo il clacson dell'auto in misura eccessiva.

Che mandiamo oltralpe un inquinamento vergognoso, e che lo facciamo passare tutto da Tirano, attraverso Poschiavo e l'Engadina. E questa è davvero bella, i furti di auto, sono opera degli stranieri, perché gli svizzeri l'auto ce l'hanno. Vabbè. Ho abitato in quell'angolo di mondo per più di un anno. Alcune cose le ho imparate, ma devo dire che gli abitanti di quella parte, non sono poi tutto rosa e fiori. Un esempio pratico?, eccolo servito in pochi secondi. Con quel mio amico elvetico, sono venuto in Italia per un fine settimana. Oh, proprio lui, quello della carta e dei mozziconi, appena parcheggiato, ha aperto la portiera, levato il posacenere zeppo e l'ha rovesciato sotto l'auto. L'ho guardato stupito, ma la sua risposta è stata semplicemente: qui si fa così, vero? . Per ragioni di pura opportunità non ho reagito. Vabbè. Scaramucce e ripicche, beghe di borgata, o in questo caso di Cantone, da sempre hanno caratterizzato i rapporti con i nostri vicini.

Basti pensare alla campagna politica a suon di cartelloni, dello scorso anno, che equiparava lavoratori italiani e banditi a famelici ratti all'assalto per formaggio elvetico. Per carità. Loro hanno la raclette, la fondue , il gruyere, ma se la vogliamo buttare sul formaggio, mi sa che i ratti all'assalto per formaggio si fermano in Italia, mica passano il confine. Scherzi a parte. Onore al cioccolato, e ai tanti buoni prodotti dei nostri vicini d'oltralpe, oltre naturalmente alle persone che colà vi abitano. Ma intanto ci si mantiene vispi punzecchiandoci a vicenda, ci si invia piccole provocazioni, che non si sa mirate a quale effetto. Qui sul confine, si commenta con un " lasciali fare, sia loro, che noi, ci divertiamo così". Da ultimo, ora vi è la decisione di intensificare lungo il confine, tra Italia e Svizzera, le pattuglie e i posti fissi di polizia. I motivi che hanno spinto ad adottare questa decisione sono essenzialmente due: per rispondere ad una escalation di reati, rapine soprattutto, che ultimamente hanno investito il Canton Ticino, e la preoccupazione del Governo elvetico per l'arrivo dei profughi, che erano in Italia e che ora potrebbero raggiungere la Svizzera.

Il Governo italiano ha infatti dichiarato col 28 febbraio, la fine dell'emergenza umanitaria, dei profughi provenienti Nordafrica. La paura è che ora quei profughi tentino di passare clandestinamente la frontiera. In Svizzera: attualmente sono 30 mila le richieste di asilo, a fronte di una possibilità di accoglienza, dichiarata dalle autorità, di appena 22 mila. Secondo i più, però la spinta vera a questa restrizione e all'aumento dei controlli alla frontiera è un'altra e cioè: l'avvicinarsi delle elezioni cantonali. In aprile nel Canton Ticino ci saranno le elezioni, e la campagna elettorale è tutta incentrata sul tema dei rapporti con l'Italia e sullo spauracchio che dalla Lombardia possano arrivare nuove ondate di lavoratori a basso costo ma anche di malviventi che derubano banche e negozi, e poi si rifugiano al di qua del confine grazie a controlli di frontiera divenuti più morbidi. Promotore di quella campagna contro i ratti a caccia del formaggio, era stata l'Udc, partito dell'ultradestra svizzera, da sempre contrario alla rottura dello storico isolazionismo di Berna, che ora commenta:. "Ci avevano accusato di essere rozzi e xenofobi ma vedo adesso che i temi da noi sollevati sono in primo piano nell'agenda politica", dice Rusconi, leader dell'Udc in Canton Ticino. Mentre Bignasca, fondatore della lega dei Ticinesi, che poche settimane fa aveva proposto di innalzare un muro alto quattro metri lungo il confine delle province di Varese e Como, sente la sua proposta, sempre più attuale e perfettamente intonata.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi