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Questo articolo è stato pubblicato il 27 marzo 2013 alle ore 15:00.

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Paolo Scaroni e Fulvio Conti (Emblema)Paolo Scaroni e Fulvio Conti (Emblema)

L'auto elettrica potrebbe presto fare il salto di qualità: non più soltanto una city car, ma un mezzo per raggiungere anche le destinazioni extraurbane. La sfida è legata, ovviamente, alla possibilità di trovare lungo il percorso le stazioni di ricarica. È proprio questa sfida il senso dell'intesa siglata oggi tra due big dell'energia a controllo pubblico, come Eni ed Enel.

Gli ad delle due società, Paolo Scaroni e Fulvio Conti, hanno firmato una lettera di collaborazione sulla mobilità elettrica che prevede la realizzazione di un programma sperimentale per individuare la migliore allocazione delle colonnine di ricarica al fine di consentire la mobilità extraurbana soprattutto nelle grandi città. Le colonnine di ricarica con tecnologia Enel verranno così istallate nelle stazioni di servizio e in alcuni siti di Eni, come la sede di San Donato Milanese e la sede della divisione Refining e marketing di via Laurentina a Roma.

«L'obiettivo - si spiega nella nota diffusa ieri - è di identificare in un periodo di circa sei mesi la soluzione migliore per le attività di ricarica dei veicoli elettrici nelle stazioni di servizio e di definirne entro il 2013 la sperimentazione in alcune aree geografiche selezionate».

Le colonnine istallate da Enel sono utilizzabili dai veicoli elettrici del tipo «ricarica veloce» in corrente continua e in corrente alternata, capaci di garantire di 20-30 minuti un rifornimento compatibile con una normale sosta caffè. «Noto con un certo dispiacere» ha detto ieri l'ad di Enel Conti riferendosi alla Fiat, «che il più grande produttore automobilistico italiano non sia presente in maniera significativa nella mobilità elettrica - anche se la scelta é stata fatta in passato e oggi sarebbe complicato tornare indietro - e preferisca investire sulle auto a metano e diesel, diversamente da altri produttori come Nissan, Daimler e la stessa Chrysler».

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