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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2013 alle ore 08:53.

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Via Gluk (Fotogramma)Via Gluk (Fotogramma)

La richiesta ha per titolo "Salviamo via Gluck" ed è indirizzata al Ministro per i Beni e le Attività culturali. A formularla L'Associazione Amici della Martesana e i Circoli Legambiente Milano, che chiedono di inserire gli edifici siti in via Gluck tra via Bruschetti e viale Lunigiana, con particolare attenzione per il civico 14, tra i beni culturali e paesaggistici da tutelare. "Tale tratto della Via Gluck, si legge, che con i suoi edifici costituisce il primo nucleo urbano, edificato a confine tra Greco Milanese e Milano ai primi del novecento.

Non solo è una testimonianza storica del paesaggio urbano delle periferie milanesi dell'epoca, ma è percepita dai cittadini milanesi, e di tutta Italia, quale simbolo di una cultura ambientalista ed ecologista, grazie ad una straordinaria ballata presentata al festival di Sanremo nel 1966 da uno dei più grandi artisti della musica italiana, Adriano Celentano". Secondo i richiedenti "Via Gluck è oggi una testimonianza "vivente" di quella popolare ballata il cui messaggio è rimasto scolpito nella memoria collettiva. Il "Ragazzo della via Gluck" è un reperto archeologico della coscienza ambientalista ed ecologista, uno dei primi germogli di una cultura di cui non possiamo più far a meno e che le nuove generazioni hanno fatto propria domandandosi ancora "perché continuano a costruire le case e non lasciano l'erba".

I firmatari della presente sostengono la proposta in ragione anche di quanto espresso nella Convenzione Europea per il Paesaggio sottoscritta dall'Italia, nella quale si sancisce che "il Paesaggio designa una determinata parte di territorio, così com'è percepita dalle popolazioni, " e Le chiedono un intervento diretto e tempestivo affinché l'iter procedurale sopraccitato inizi al più presto, prima che sia troppo tardi. Abbiamo percorso Via Cristoforo Gluck dall'inizio alla fine, con le cuffie nelle orecchie che "sparavano a palla" il ragazzo delle via Gluck. E con doverosa sosta, sia all'andata che al ritorno, davanti al palazzo di fine ottocento, dove al civico 14, il 6 gennaio del 1938 nacque Adriano Celentano. Inutile raccontare la sensazione provata ascoltando il testo di allora, e transitarvi oggi. "La casa, fuori città, gente tranquilla, che lavorava".

Il testo porta al raffronto. La casa è in piena città, la tranquillità è frantumata dallo sferragliare dei tram, e dei treni sui binari. Dal passaggio delle ambulanze e dalle urla poco più avanti, di alcuni adulti che bisticciano. Qui vi abitano tantissimi extracomunitari, c'è una operosa comunità di cinesi. E c'è, proprio al 14, la Ginetta con il marito Amedeo lei con Adriano è cresciuta. Ora lei è "La ragazza della via Gluk", perché è l'unica che in questo palazzo è rimasta da quei tempi, ed è l'unica a ricordare la storia. Su questa strada c'erano i negozi soliti, ora tra i rimasti c'è uno dei mille centri di massaggi.

L'idea di valorizzare Via Gluck è nata da quanto fatto in Inghilterra. La casa di Paul McCartney a Liverpool in Forthlin Road 20, è stata inserita da tempo tra gli edifici storici da tutelare, a cura del National Trust . Il Ragazzo della via Gluck ha cantato, anticipando, il disagio di un futuro poi avveratosi, della distruzione dell'ambiente, in favore della cementificazione che in quegli anni iniziava a dilagare. E che ancora non s'è fermata.

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