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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2013 alle ore 09:34.

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Rimborsi prima alle imprese e poi alle banche che hanno avuto i crediti in pro soluto. Questa la priorità che verrà seguita per il pagamento dei vecchi debiti delle amministrazioni nei confronti dei fornitori, lo ha spiegato il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, nel corso dell'audizione in corso davanti alle commissioni speciali del Parlamento. Invalicabile per gli enti territoriali, sui quali è previsto un allentamento del patto di stabilità, il rispetto del tetto del 3% per lo sblocco della liquidità. Si potrà ripagare subito il 50% dei vecchi debiti con le disponibilità di cassa delle singole amministrazioni territoriali. Oltre ai 40 miliardi nel bienno, ha poi detto il ministro dell'Economia, se i mercati daranno una buona risposta e se l'impatto sulleconomia reale sarà positivo, potranno seguire altre tranche di sblocco dei vecchi debiti. Grilli ha spiegato che l'intervento di sblocco dei vecchi debiti (20 miliardi nel secondo semestre dell'anno e altri 20 nel 2014) non inciderà sui saldi. Il limite del 3% per il rapporto deficit/pil nel 2013 «é invalicabile», ha detto. Altro particolare aggiunto dal ministro lo spacchettamento dei rimborsi: saranno per 12 miliardi quest'anno da parte dei comuni e le provice (7 nel 2014), 5 miliardi dalla Asle e le regioni (9 nel 2014) e 3,5 miliardi l'anno da parte dello Stato.

Rapporto deficit/Pil al 3% inviolabile
L'operazione di rimborso dei debiti della Pa alle imprese «non è senza costi» perché «prevede una maggiore spesa per interessi ha detto il ministro, che ha spiegato che si tratta di un'operazione con dei «costi perchè nel 2013 ci sarà un aumento di 400 milioni del debito» e quindi «una maggiore spesa per interessi».

Moavero: il negoziato in Europa ha consentito una interpretazione meno rigida dei vincoli
Grilli ha inoltre chiarito che l'orientamento dell'esecutivo è quello di «allentare le regole del Patto di stabilità interno per i comuni che hanno cassa consentendo i pagamenti», mentre per quelli che non hanno tale disponibilità si pensa a "prestiti a lungo termine". «Dal punto di vista dei saldi strutturali da finanziare, anche in presenza di uno 0,5% del Pil di deficit in più per il rimborso dei debiti pregressi nel 2013, i target sarebbero in raggiunti», ha poi spiegato Grilli aggiungendo che sarebbe pericoloso introdurre il principio che le banche non vadano pagate, «perché così la potenzialità delle imprese di essere finanziate dalle banche sparisce». «Pensiamo a una sequenzialità dell'operazione: prima dare liquidità alle imprese e poi alle banche - ha osservato il ministro - sia chiaro non in quanto tali ma come rimborso dopo che queste hanno anticipato il pagamento di fatture».«Il punto importante da tenere presente é che con una capacità di idee, di negoziato e di proposta é possibile avere una interpretazione meno rigida e vincolista delle norme europee. L'elemento di vincolo, però, é anche una garanzia di fiducia e quindi occorre ottemperare le due esigenze» ha poi aggiunto Enzo Moavero Milanesi, ministro degli affari europei. il quale ha spiegato che parte dei rimborsi verranno attuati con una rimodulazione dei cofinanziamenti europei.

Barbanti (M5S): la manovra vada avanti e dia ossigeno alle imprese
«Auspichiamo che la manovra vada avanti e dia ossigeno alle imprese», ha commentato Sebastiano Barbanti del Movimento 5 Stelle.Mentre Stefano Fassina (Pd) ha chiesto una precisazione sull'impatto dell'intervento sul deficit 2013 e auspicato una prima indicazione dello scorporo dei rimborsi tra amministrazioni centrali ed enti territoriali,

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