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Questo articolo è stato pubblicato il 29 marzo 2013 alle ore 20:27.

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La banca centrale cipriota ha confermato il prelievo forzoso al 37,5% sui depositi superiori ai 100mila euro detenuti nella Bank of Cyprus. L'istituto in una nota ha spiegato che circa il 22,5% dei depositi sopra i 100mila euro non maturerà interessi mentre il restante 40% continuerà a maturarli ma saranno pagati solo se i conti della banca andranno bene. La misura era stata preannunciata ieri dalla tv statale.

Ieri le banche cipriote hanno riaperto i battenti, ma solo dopo l'imposizione di una lunga serie di limitazioni e massimali sulle possibilità di trasferire fondi, prelevare contanti ed effettuare pagamenti con carte di debito e di credito appunto. Per queste ultime era previsto un tetto mensile di 5.000 euro, revocato oggi dalla Banca centrale.

Intanto scoppia lo scandalo sui milioni "regalati" a politici e società. Una lista contenente i nomi di società e parlamentari ciprioti ai quali le tre principali banche di Cipro avrebbero condonato prestiti per milioni euro è stata trasmessa alla Commissione etica del Parlamento dopo essere stata pubblicata dal quotidiano greco Ethnos (Popolo).

In base alle rivelazioni la Bank of Cyprus, la Laiki Bank e la Hellenic Bank negli ultimi cinque anni avrebbero cancellato milioni di euro loro dovuti in prestiti da compagnie, deputati e amministratori locali come sindaci di grandi città.
Nella lista, come riferiscono le fonti, comparirebbero i nomi di politici di tutti i partiti ciprioti ad eccezione dell'Edek (socialista) e del Movimento ecologico ambientalista.

Stando alle rivelazioni, la Bank of Cyprus ha cancellato un prestito per da 2,8 milioni di euro ad un grande albergo collegato al partito comunista Akel dell'ex presidente Dimitris Christofias e ha condonato "grosse fette" di molti altri prestiti. Una compagnia di cui non è precisato il nome si è vista condonare 110mila euro da un prestito di 1,83 milioni, mentre ad un noto parlamentare del partito Disy (Unione Democratica, centro-destra, al governo) sono stati cancellati 100mila euro da un prestito di 168mila e una società di cui sarebbe proprietario il fratello di un ex ministro del Partito Democratico (Diko, destra, alleato di governo del Disy) ha avuto condonata la somma di 1,28 milioni di euro su un prestito totale di 1,59 milioni.

Per quanto riguarda la Laiki Bank, sembra che anch'essa abbia condonato parecchi prestiti concessi a deputati sia dell'Akel sia del Disy e cancellato un debito di 5,8 milioni di dollari Usa dovuti da una società il cui maggiore azionista sarebbe un notissimo uomo politico dell'isola. La stessa Laiki Bank avrebbe offerto notevoli facilitazioni alla ex moglie di un alto funzionario di un ministero e ad una compagnia di proprietà di un ambasciatore cipriota.

C'è un solo riferimento alla Hellenic Bank, l'istituto più piccolo e relativamente in "migliore salute" rispetto agli altri due, che secondo Ethnos avrebbe condonato 543mila euro da un prestito di 1,65 milioni concesso a una società di proprietà di un "piccolo partito".

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