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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2013 alle ore 13:42.

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Zlatan Ibrahimović (Afp)Zlatan Ibrahimović (Afp)

Il Paris St. Germain, il club di calcio più ricco di Francia, all'ordine del giorno odierno, oltre alla super sfida di stasera con il Barcellona in Champion League, avrà anche le tasse. Dall'ufficio del primo ministro Jean-Marc Ayrault, infatti, è arrivata la notizia di una proposta governativa per un'imposta del 75% sugli stipendi dei calciatori superiori a 1 milioni di euro. A pagare saranno i club. Il provvedimento, fortemente voluto dal presidente Hollande, era stato bocciato a dicembre dalla Corte Costituzionale perché prevedeva tasse a carico dei singoli atleti. Il governo ha detto di voler riscrivere la tassa per il 2014 ma sulla riforma fiscale pesa il giudizio della Corte di giustizia amministrativa secondo cui un'imposta superiore al 66% potrebbe essere respinto in quanto assimilata a "confisca".

La norma si aggiunge alla legge attuale che tassa al 49% i redditi superiori a 500mila euro l'anno.

«Questa nuova tassa costerà alle squadre di prima divisione 82 milioni di euro» ha detto la France Football League per la quale «con queste folle costo del lavoro, la Francia perderà i suoi migliori giocatori, i nostri club vedranno la loro competitività in declino dell'Europa e il governo perderà i suoi migliori contribuenti».

Almeno 12 calciatori del team di Paris guadagnano più di un milione di euro l'anno, secondo la rivista France Football. Tra questi l'attaccante svedese Zlatan Ibrahimovic, 15 milioni di euro all'anno, e l'allenatore Carlo Ancelotti, a 12 milioni di euro.

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