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Questo articolo è stato pubblicato il 03 aprile 2013 alle ore 18:41.
L'ultima modifica è del 03 aprile 2013 alle ore 09:32.

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Il presidente dell'Anci Graziano Delrio a margine dell'incontro col Governo a Palazzo Chigi. (Ansa)Il presidente dell'Anci Graziano Delrio a margine dell'incontro col Governo a Palazzo Chigi. (Ansa)

ROMA - È slittato ai prossimi giorni il decreto legge per lo sblocco di circa 40 miliardi (su un totale di 91) di debiti della Pa nei confronti delle imprese. Una nota di palazzo Chigi segnala che il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, in accordo con quello allo Sviluppo economico, Corrado Passera, «anche a seguito delle articolate risoluzioni approvate ieri da Camera e Senato, ha fatto presente al Presidente del Consiglio l'opportunità di proseguire gli approfondimenti necessari per definire il testo del decreto sui pagamenti dei debiti commerciali della Pa. Pertanto il Consiglio dei Ministri previsto per oggi si terrà nei prossimi giorni».

Il governo, sottolinea il presidente dell'Anci Graziano Delrio al termine di un incontro alla presidenza del Consiglio, ha comunque garantito il varo del provvedimento «entro lunedì» e che metterà a disposizione subito per Comuni e Province risorse per «7 miliardi».

Esce l'ipotesi di intervento sull'Irpef
Dalla bozza che era stata preparata per il Consiglio dei ministri è uscita l'ipotesi di intervento sull'Irpef. Come anticipato dal Sole 24 Ore, il ministro dell'Economia Vittorio Grilli conferma infatti che il prospettato anticipo al 2013 dell'aumento dell'addizionale Irpef, nelle Regioni che utilizzeranno l'anticipo di cassa per onorare i debiti con le imprese, sarà tolto dalla versione definitiva del decreto. Il problema, però, resta perché le stesse Regioni allo stato attuale potrebbero trovarsi in difficoltà in assenza di una leva che faciliti la restituzione dell'anticipo di cassa. Allo stato, i tecnici di Palazzo Chigi e dell'Economia starebbero studiando altre soluzioni e si valuta anche la possibilità di inserire nello stesso provvedimento il rinvio della Tares.

Piano complesso
Stando alle ultime bozze, il piano si presenta abbastanza complesso e vincolato all'emanazione di più di un decreto attuativo. Per anticipare cassa, si punta in larga misura sulla concessione di prestiti di lunga durata (30 anni) a Regioni ed enti locali e non sul meccanismo del fondo perduto. Inoltre enti locali e Regioni che godranno delle anticipazioni di cassa saranno sottoposti a vincoli molto stretti per il prossimo quinquennio, sia per la spesa corrente sia per gli investimenti (anche se il Mef studia un ammorbidimento per gli enti virtuosi). Quanto alla copertura finanziaria dell'intero pacchetto, il governo conta di reperire le risorse per assicurare la liquidità necessaria mediante emissioni di titoli di Stato, fino a un massimo di 25 miliardi per ciascuno degli anni 2013 e 2014 con una "clausola" amara per i ministeri, che saranno chiamati a coprire con nuovi tagli lineari i maggiori interessi del debito pubblico.

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