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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2013 alle ore 11:40.

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Boom della pressione fiscale: vola e nel quarto trimestre del 2012 tocca il 52%, un valore record assoluto, con un balzo di 1,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La media annua, sempre record, si attesta invece al 44% (+1,4 punti sull'anno precedente). Lo rileva l'Istat nel conto economico trimestrale della P.a.

Scende il rapporto tra deficit e Pil in Italia
Il rapporto tra deficit/Pil in calo nel 2012. L'anno scorso, l'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil, è sceso al -2,9%, in miglioramento di 0,8 punti percentuali rispetto a quello registrato nel 2011 (-3,8%).

La soglia europea del rapporto deficit/Pil al 3%
Nel 2012, il rapporto tra indebitamento netto e Pil è stato pari al 2,9%, in miglioramento di 0,8 punti percentuali rispetto al 2011 (rivisto dal 3,8% al 3,7%), secondo la versione che considera gli swap, ma non valida ai fini Maastricht. Per l'Europa resta il dato che vede il rapporto deficit/Pil al 3%, comunicato il primo marzo. La Commissione europea, che aveva stimato per l'Italia un deficit/Pil al 2,9% nel 2012, precisò a stretto giro che la decisione sulla chiusura della procedura d'infrazione per il nostro Paese sarebbe stata presa solo a maggio con le nuove stime economiche. Preoccupazione si è aggiunta, a Bruxelles, con il decreto legge per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese che porterebbe il deficit al 2,9% del Pil anche quest'anno, una "zona d'incertezza" appena sotto la soglia di Maastricht, in presenza di regole del Patto di stabilità che prevedono, per chiudere la procedura, di restare sotto il 3% non solo l'anno precedente, ma anche i due successivi.

Aumentano rispetto al 2011 le uscite totali
Le entrate totali, rileva l'Istat, sono cresciute, in termini tendenziali, del 2,4%; la loro incidenza sul Pil è stata del 56,3%, in significativo aumento dal 54,5% del corrispondente trimestre del 2011. Nel complesso del 2012, le uscite totali sono aumentate dello 0,7% rispetto all'anno precedente, risultando pari al 50,6% del Pil (49,9% nel 2011); le entrate totali sono cresciute in misura maggiore rispetto alle uscite (+2,5%), con un'incidenza sul Pil del 47,7% (46,2% nel 2011). La pressione fiscale al 44% nel 2012 è il livello più alto almeno dal 1990, inizio delle serie omogenee.

Nel quarto trimestre dello scorso anno, segnala sempre l'Istat, le entrate correnti hanno avuto un aumento tendenziale del 4,3%, «per effetto di un incremento del 7,6% delle imposte dirette, del 4,3% delle imposte indirette e del 6,7% delle altre entrate correnti».

In Eurolandia ritorno alla crescita nel secondo trimestre
L'attività economica dell'area dell'euro dovrebbe tornare a crescere nel secondo trimestre 2013. Lo stimano gli istituti Ifo-Insee e Istat nella consueta rilevazione sull'economia dell'Eurozona. In particolare «il Pil si stabilizzerà nel primo trimestre 2013 prima di crescere moderatamente nel secondo trimestre (+0,1%) e nel terzo (+0,2%)». Questo recupero, si legge nel comunicato, «sarebbe dovuto in larga parte all'accelerazione delle esportazioni. Infatti, ci si attende che la domanda dei mercati emergenti aumenti nell'orizzonte di previsione grazie all'orientamento più espansivo delle politiche macroeconomiche».

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