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Questo articolo è stato pubblicato il 05 aprile 2013 alle ore 16:00.
L'ultima modifica è del 05 aprile 2013 alle ore 11:14.

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Il percorso del decreto debiti Pa: dallo slittamento del Cdm all'ipotesi di una diversa ripartizione dei 40 mldIl percorso del decreto debiti Pa: dallo slittamento del Cdm all'ipotesi di una diversa ripartizione dei 40 mld

Tempi stretti per il decreto sui debiti della Pa, che tra le novità dell'ultima ora vede ora la possibilità per gli enti locali in difficoltà nei pagamenti ai creditori per crisi di liquidità di poter chiedere un anticipo alla Cassa depositi e prestiti oltre all'incremento dei limiti massimi per il ricorso agli anticipi di tesoreria da parte dei Comuni. Entro il 25 aprile, poi, le singole amministrazioni dovranno comunicare l'elenco delle imprese e delle aziende cui intendono saldare il credito vantato nei confronti dello Stato. La riunione del Cdm che dovrebbe dare il via libera all'attteso decreto che sblocca circa 40 miliardi (dei 90-100 di debito delle pubbliche amministrazioni verso le aziende) è convocata per la mattinata di oggi.

Limature in vista della riunione del Cdm
Intanto è in corso la limatura del provvedimento da parte del ministero dell'Economia. Il confronto tra tecnici del governo, imprese e rappresentanti degli enti locali è serrato. Il testo ha subito una serie di modifiche, altre potrebbero arrivare prima della riunione dell'esecutivo. Non si esclude che nelle ultime battute possa entrare anche il congelamento fino a dicembre dei rincari della Tares, la nuova tassa sui rifiuti.

Finanziati 40 miliardi in due anni con titoli di Stato
Per quanto riguarda le risorse, si tratta «in tutto 40 miliardi in due anni (20 nel 2013 e 20 nel 2014) - si legge nell'ultima bozza del provvedimento - reperiti mediante l'emissioni di titoli di Stato». I maggiori interessi sul debito che verrà emesso per finanziare i debiti della Pa saranno pagati con «corrispondente riduzione lineare» delle spese rimodulabili dei ministeri.

Vigilanza del Tesoro su deficit, se serve correttivi urgenti
Nella bozza del provvedimento, che si compone di 12 articoli, viene spiegato che il Tesoro vigilerà sull'andamento dell'indebitamento della Pa e «qualora emerga il rischio di mancato raggiungimento dell'obiettivo programmatico» (deficit non oltre quel 2,9% del Pil previsto per il 2013) rimodulerà le spese autorizzate o adotterà «provvedimenti correttivi urgenti».

Cdp potrà anticipare entro 15 maggio liquidità a enti locali
«Gli enti locali che non possono far fronte ai pagamenti dei debiti certi liquidi ed esigibili maturati alla data del 31 dicembre 2012 a causa di carenza di liquidità - si legge ancora nella bozza - possono chiedere alla Cassa depositi e prestiti, entro il 30 aprile 2013, l'anticipazione di liquidità da destinare ai predetti pagamenti». Nella bozza, inoltre, non c'è l'addizionale regionale Irpef, ma le Regioni dovranno "meritare" l'anticipazione da parte dello Stato delle somme da restituire alle imprese.

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